Tra le conseguenze più temibili dello stress gli psicologi citano la collera, lansia e la paura. La prima è certamente transitoria, o intermittente. Ansia e paura, invece, possono compromettere lequilibrio psichico di coloro che ne soffrono. Preoccupa quindi scoprire che sessanta impiegati su cento soffrono dansia «con sensazioni dangoscia molto forti».
Lo rivela Irma dAria nel volume Il benessere in ufficio (editori Baldini Castoldi Dalai); ma il dato è ricavato da uno studio condotto dallUniversità del Massachusetts. Un secondo studio, svolto da Ipsos e da Barometre Accor Services, è arrivato alla conclusione che in Europa gli impiegati più scontenti del lavoro che fanno sono gli italiani. I più soddisfatti sono inglesi, francesi e austriaci.
Lautrice del libro fornisce alcuni particolari su quello che ormai in tutto il mondo viene chiamato «mal dufficio» e sulle sue conseguenze. Lansia accumulata nelle ore di lavoro può portare perfino allinsonnia. Una seria «complicazione» è rappresentata dal computer, che spesso si rivela ostile, scatenando reazioni diverse e comunque di segno negativo: rabbia, nella maggior parte dei casi; sensazione dimpotenza; incapacità di ripararlo. Cè poi il problema dei «conflitti», ovvero delle tensioni, delle rivalità, delle insoddisfazioni che si creano tra colleghi o - peggio - tra impiegati e dirigenti.
Spesso questi «conflitti» mettono in crisi lambiente in cui si vive suscitando invidie e suggerendo reazioni eccessive. Gli americani, che sono maestri nella divulgazione di regole per tutti gli usi, hanno elaborato addirittura un decalogo sul «litigio perfetto»: decalogo che passa facilmente dalla banalità («evitiamo gli insulti») al buonismo («tendiamo la mano al collega che abbiamo ritenuto un rivale»).
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