Gli sciacalli di Federica organizzano su internet finte raccolte di fondi

Appelli strappalacrime per spillare soldi. I legali: «Truffa vergognosa». Domani attesa la salma

da Padova

Tra chi spruzza fango e chi cerca di guadagnarci del denaro è in corso un’immonda gara. Una gara disputata tra gentaglia che proprio non riesce ad avere rispetto della memoria di Federica e dei sentimenti dei congiunti che aspettano con rassegnazione e ansia il rientro della salma da Lloret de Mar. Non si fermano neanche di fronte alla morte di una ventenne. Anzi, la morte diventa occasione di macabro lucro.
La denuncia arriva dai legali della famiglia di Federica Squarise, la ventenne di San Giorgio alle Pertiche (Padova) uccisa in Costa Brava dall’uruguaiano Santiago Victor Diaz Silva. Gli avvocati Stefano Squarise da Padova e Aldo Pardo da Lloret de Mar denunciano squallidi tentativi di spillare soldi attraverso un appello strappalacrime diffuso via internet. «È sciacallaggio bello e buono - avverte Pardo -, quell’appello diffuso in internet è assolutamente falso».
L’appello a cui fa riferimento Pardo invita i frequentatori del sito a mandare soldi su conti correnti aperti, dicono i «promotori», per portare sostegno economico alla famiglia. «È tutto falso - aggiunge l’avvocato Squarise, parente della ragazza uccisa -, nulla è stato autorizzato né da noi legali, né dai genitori di Federica. Siamo di fronte a degli avvoltoi, è una truffa vergognosa. Invito tutti i media a diffondere questa smentita perché nessuno ha richiesto soldi e chi li versa, in buona fede, fa solo un piacere a questi personaggi».
Ovviamente gli avvocati non si riferiscono alle iniziative innocenti e quelle fatte a fin di bene da parte degli amici di Federica. Al bar «Baricentro» di Arsego, dove Federica era solita trovarsi con gli amici veri, ci sono decine di foto della ragazza. E una bottiglia sul bancone in cui chiunque può mettere qualche euro per dare una mano, magari per una corona di fiori al funerale. Una raccolta di fondi, anche questa trasparente, è stata attivata al «Secondo noi» di San Giorgio delle Pertiche, dove per ricordare Federica è stata organizzata una sorta di cerimonia nel corso della quale alla memoria della giovane è stata pure dedicata una canzone.
Gli amici, insomma, hanno organizzato tutto questo senza alcuno spirito truffaldino, così come in parrocchia a San Giorgio delle Pertiche don Riccardo Poletto aveva sistemato due cassette, ai lati dell’altare, per raccogliere fondi. Poi il dietro-front. «Le ho tolte dopo aver saputo quel che stanno facendo questi sciacalli - rivela il parroco, don Riccardo Poletto - perché la cosa mi ha profondamente impressionato, la trovo abominevole. D’ora in poi, le cassette delle offerte saranno esposte solo in occasione delle funzioni che si svolgeranno all’interno della chiesa».
A questi sgradevoli episodi, si aggiunge l’estenuante attesa per il rientro della salma. Roberta e Mattia Squarise, i fratelli maggiori della giovane padovana, attendono il nullaosta dalle autorità catalane, mentre al consolato italiano hanno già preparato i documenti per il rimpatrio di Federica. Per gli avvocati della famiglia della giovane uccisa l’arrivo in Italia dovrebbe essere imminente (oggi, o più probabilmente domani) e l’obiettivo è quello di consentire i funerali entro la settimana.
Resta da capire se, prima dei funerali, la famiglia vorrà eseguire un’altra autopsia per confrontarla con i risultati dell’istituto di Girona.

«Sì, è uno dei migliori al mondo - hanno spiegato i legali -, però quando avremo in mano i risultati dovremo valutare se chiedere che l’autopsia sia ripetuta: non è che non ci fidiamo, ma vogliamo vedere le cose con i nostri occhi».

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