La Scozia spegne le illusioni azzurre Ma Mallett resta fino al mondiale

EdimburgoL’Italia del rugby si ferma all’ultimo chilometro. Il bis del miracolo romano di una settimana fa contro la Francia non riesce. L’erba di Murrayfield resta amara. La delusione è tanta perché contro una Scozia così approssimativa l’idea di ripetere l’impresa del 2007 non era fuori portata. Gli azzurri partono bene, costruiscono una difesa che punta sul fisico, costringono all’errore gli highlanders e poi colpiscono. I palloni veloci di Semenzato fanno la differenza, innescano la combinazione Canale-Masi con l’estremo che ha il tempo di entrare nella difesa scozzese per aprirsi un’autostrada verso una meta da applausi.
Ma è un fuoco di paglia che dura appena un tempo. L’aquilano è costretto ad abbandonare il terreno di gioco per guai muscolari e l’Italia comincia a spegnersi. Nella ripresa la doccia scozzese ha il cognome di un italiano, Nick De Luca. E’ lui al 6’ a infilarsi sul lato chiuso e ad allungare. Ma è una squadra diversa quella che Andy Robinson manda in campo nella ripresa. Se gli azzurri lasciano a desiderare in conquista (8 rimesse perse), gli highlanders costruiscono lì il loro monologo e in dieci minuti mettono le mani sul match. A scardinare la difesa azzurra che fino ad allora aveva dato prova di solidità è l’ala Walker che prima fa le prove generali placcato in extremis da Canale, poi taglia in due la difesa azzurra come una fetta di angus.
L’Italia ci prova ma i rifornimenti di palloni e qualche fallo di troppo non aiutano Parisse e soci. Così sul finale l’ultimo calcio di Paterson diventa il sigillo sulla classica partita dai due volti con la Scozia che tira un sospiro di sollievo per aver evitato il cucchiaio di legno e gli azzurri che finiscono ultimi in classifica, per il crudo calcolo della differenza punti. Nel bilancio dei punti pesa il tracollo di Twickenham contro l’Inghilterra (59-13) e a nulla servono le sconfitte per un’incollatura contro l’Irlanda (11-13) e il Galles (16-24). Ultimo posto che comunque non cambia i piani della federazione: Mallett guiderà gli azzurri anche al mondiale. «Ci incointreremo per valutare il futuro», la versione ufficiale. Ma in sostanza il ricambio è solo rimandato a novembre.
La consolazione arriva dai singoli ed in particolare dal premio per il miglior giocatore del torneo.

Due gli azzurri in lizza: Fabio Semenzato che ha coronato il sogno dell’azzurro dopo l’infortunio alla spalla di Gori e Andrea Masi esploso nelle ultime due partite una volta dirottato ad estremo. Per il titolo se la dovranno vedere con gli inglesi Chris Ashton e Toby Flood. Mercoledì il verdetto.

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