Scritte intimidatorie contro il ministro Meloni

Scritte minacciose sono apparse sui muri della casa del ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, alla Garbatella. «A piazzale Loreto c’è ancora posto»: queste le parole tracciate con vernice spray, senza alcuna sigla di rivendicazione, nella notte tra domenica e lunedì. Le scritte sono state cancellate dal nucleo decoro urbano dell’Ama dopo i rilievi delle forze dell’ordine. E mentre queste ultime indagano sugli autori dell’atto, si fa sentire la solidarietà del mondo politico: «Una vergognosa intimidazione verso chi ha sempre interpretato la propria attività politica con passione e con rispetto delle opinioni di tutti - ha dichiarato il sindaco di Roma Gianni Alemanno - Non posso che condannare con forza tali minacce. Nell’esprimere la mia solidarietà al ministro, mi rivolgo agli inquirenti perchè individuino e isolino al più presto i responsabili». Un appello condiviso da altri esponenti del Pdl che si sono uniti nella condanna del gesto e nell’esprimere vicinanza al ministro. «Un atto che non le impedirà di proseguire il suo lavoro e il suo impegno al servizio delle istituzioni democratiche» concordano il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti.


Anche il Pd si unisce al coro della solidarietà: «Bisogna isolare qualunque forma di violenza verbale o fisica nel confronto democratico e coltivare costantemente un clima di civiltà» ha dichiarato il segretario del Pd Lazio Roberto Morassut.

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