Gli scrittori processano la Storia

«La maggior parte delle volte l’uomo, messo di fronte alle sue azioni, non fa bella figura». Sa di pessimismo la frase del giovane Nicola Lagioia, tra i 13 scrittori che questa sera alla Basilica di Massenzio darà il via alla VII edizione del Festival internazionale Letterature. L’idea, l’immagine dell’uomo che secondo Lagioia è delineata nella silloge La storia siamo noi (edito da Neri Pozza Bloom), sulla storia d’Italia moderna e contemporanea raccontata da autori tra i più originali del panorama letterario, viene però subito temperata dalla fiducia nei poteri della letteratura. «Forse le pagine di Beppe Fenoglio riescono meglio di certi testi di storia a cogliere le contraddizioni del passato - spiega l’autore pugliese, classe 1973 -. Intendo dire che la scrittura è in grado di restituire il senso che si smarrisce all’indomani delle tragedie e delle pantomime della Storia». E la certezza che l’arte possa avvicinarci al nucleo profondo dei fatti e che, come sottolinea Maria Ida Gaeta, «le parole degli scrittori a volte possano illuminare e colmare i silenzi della storia», è il punto di partenza per l’evento corale che inaugura Letterature, intitolato appunto sulla scia di Francesco De Gregori La storia siamo noi. Con Lagioia, scrittori più e meno noti al grande pubblico (da Andrea Camilleri ad Antonio Scurati, Giosuè Calaciura, Laura Pugno e Mario Desiati) proporranno alla platea di Massenzio ognuno un racconto. Ciascuna lettura durerà dai cinque agli otto minuti e sarà accompagnato da immagini legate al periodo storico trattato. «l mio testo è Hotel Kämp - anticipa il vulcanico Lagioia - e prende il titolo dall’hotel di Helsinki in cui Indro Montanelli e Martha Gellhorn, corrispondente dell’United Press nonché terza moglie di Hemingway, trascorrono una notte in attesa dell’invasione della Finlandia da parte dei sovietici». Hotel Kämp ripercorre la vita e la carriera del fondatore del Giornale, e la lettura sarà accompagnata da scatti celebri come quello del giornalista con la Lettera 22.

Tra gli altri autori e temi, si segnalano Leonardo Colombati su Gianni Agnelli; Antonio Franchini sul mito e la tragedia dell’attuale Kobarid, Caporetto; Laura Pariani sul ’68; Sandra Petrignani sul caso Moro; Laura Pugno sulla trasmissione Processo per stupro, nel ’79; Giancarlo Liviano D’Arcangelo su Ustica; Helena Janeczek sulla battaglia di Montecassino nel ’44.
Basilica di Massenzio, Clivo di Venere Felice (via dei Fori Imperiali), ore 21. In caso di pioggia ci si sposterà al teatro Argentina. Informazioni: 060608.

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