Si ride, e tanto, nel nuovo lavoro scritto e interpretato da Grazia Scuccimarra, in scena al teatro dei Satiri fino al 7 dicembre. Zittotu, questo il titolo del monologo, a detta della stessa attrice teramana è però «uno spettacolo di frustrazione», nato dalla delusione per il panorama politico e culturale che ci circonda. Irrefrenabile e graffiante, in uno stile e con una verve che ricordano quelli di Beppe Grillo (che, non a caso, alcuni anni fa ebbe a definirla «unica mia alter ego»), lartista punta lindice sui vizi della nostra epoca ed è come se ogni sua battuta lasciasse un retrogusto di amarezza. Non viene risparmiato nessuno in questa esilarante invettiva su tasse, raccolta differenziata e televisione («da cui dobbiamo difendere il cervello, perché nasconde un disegno preciso che punta a rincretinirci»). «Giustizia, natura e democrazia sono ormai diventate parole straniere - osserva la Scuccimarra, che questanno festeggia i 30 anni di carriera - in una società in cui perfino i disvalori non sono più quelli di una volta». Letica, lonestà e la dignità diventano allora figurine così rare da risultare introvabili (la comica le cerca per un suo immaginario album), mentre ne abbondano altre: superficialità, delinquenza e chi più ne ha più ne metta. Da insegnante (è stata docente di economia e diritto fino a tre anni fa), lartista non dimentica di prendere in considerazione la scuola e i problemi dei giovani, sempre più demotivati e in balia della precarietà («si abbarbicano felici a contratti di sei minuti»).
«Amo profondamente la gente ma lessere umano mi sta mettendo a dura prova - conclude -. Continuo ad avere fiducia. Credo che i giovani possano fare molto per migliorare le cose».Teatro dei Satiri, via di Grottapinta 18. Dal martedì al sabato ore 21 (domenica ore 18). Informazioni: 06.6871639.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.