Tre «mele marce» della scuola milanese messe fuori gioco a stretto giro di posta. Tre operatori scolastici, un insegnante (il caso ormai noto come «professor M») e due dirigenti amministrativi sono stati licenziati nelle ultime settimane dal direttore scolastico regionale della Lombardia Anna Maria Dominici. «È la prova dice il direttore che non abbiamo alcuna indulgenza per i fannulloni e gli incapaci».
Il primo, un insegnante dellIstituto tecnico Moreschi, era diventato un vero emblema dellassenteismo: certificati medici a tutto spiano per evitare di lavorare, con conseguente fortissimo disagio per i suoi allievi alcuni dei quali nei giorni scorsi avevano ottenuto dal Tar il diritto a rifare lesame di Stato appunto perché riconosciute ingiuste vittime del professore «fannullone».
Appena esploso il caso Anna Maria Dominici aveva immediatamente deciso di allontanarlo dal Moreschi imponendogli, in attesa che il procedimento di decadenza (in pratica di licenziamento) aperto a suo carico seguisse il suo iter, di prestare servizio presso gli uffici della direzione regionale a partire dallo scorso primo settembre. Al momento fissato, però, linteressato non si era più presentato: «assente ingiustificato», motivo sufficiente per essere licenziato. O per meglio dire una sorta di autolicenziamento per evitare di rifarsi vedere in pubblico e comunque convinto che la spada di Damocle che pendeva sul suo capo con procedimento disciplinare in atto non gli avrebbe salvato la cattedra.
Non meno rapido il licenziamento dei due direttori amministrativi di due istituti della provincia: uno, in servizio presso lIstituto comprensivo di Cassano dAdda, ha perso il posto «per gravi negligenze, continue, diffuse e reiterate inadempienze». In pratica si trattava di un responsabile amministrativo «che faceva poco, e quel poco che faceva era sbagliato». Quindi dopo approfondita analisi è scattato il provvediemnto disciplinare.
Diverso il secondo caso: si tratta di una donna direttore amministrativo presso lIstituto professionale di Saronno, che si dava molto da fare per assolvere al proprio incarico, anche troppo. Maneggiando i soldi della scuola riusciva a fare anche i suoi interessi. Scoperta con le mani nel sacco era stata denunciata per peculato ed aveva ammesso le proprie responsabilità. Alla fine è stata costretta a restituire il maltolto ed ha perso anche il posto di lavoro.
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