Tre scioperi in una settimana. Lezioni a rischio per gli studenti l8 e il 15 ottobre. Ma questo è solo linizio: la Fcl-Cgil ha già presentato il suo pacchetto di proteste, da qui a dicembre, unora la settimana con cadenza quindicinale.
Insieme con i sindacati sono in agitazione anche le famiglie, vuoi per lorganizzazione delle giornate (fino al mattino alle 8 non si sa se gli insegnanti aderiscono o meno agli scioperi) vuoi per questioni più profonde, legate al futuro dei figli e alla loro preparazione scolastica.
La cosa curiosa è che le cinque sigle sindacali che hanno proclamato tre agitazioni spalmate su due giorni - e che dicono di battersi per lo stesso motivo, la difesa della scuola pubblica - non hanno saputo-voluto mettersi daccordo sul calendario. Della serie: più della sostanza conta «la firma» di chi promuove la protesta. Giudicate. La Flc-Cgil (dalle elezioni Rsu del 2006 il sindacato più votato, 40 per cento di preferenze) ha presentato il suo pacchetto di scioperi quindicinali, da venerdì 8 ottobre a dicembre, per unora soltanto, «potrebbe essere la prima o lultima - si legge nel volantino - e quindi nel secondo caso luscita sarebbe alle 13 per le medie, alle 15.30 per le elementari e alle 16 per le materne». Lo stesso giorno, venerdì 8 ottobre, è stato scelto da Usi Ait scuola, due sigle Unicobas, per la propria agitazione (motivi assolutamente identici: le non conferme di 140mila posti fra docenti precari e personale Ata a livello nazionale). E arriviamo al venerdì successivo, il 15, voluto dai Cobas. Anche loro contestano i «tagli» ossia le mancate conferme degli incarichi dei precari da settembre a giugno, nel milanese si parla di 1.250 docenti in meno rispetto allanno scorso.
Come mai non cè accordo sulle date? «Quando un sindacato è piccolo cerca visibilità, spesso poi le sigle sono in contrasto per motivi interni - spiega Sandro Paolillo segretario di Flc-Cgil - Per noi non ha più senso proporre una giornata intera di sciopero, gli insegnanti sono allo stremo, senza contare che tante giornate di lavoro perse alleggeriscono le loro buste paga. Per questo chiediamo unora di protesta, per mantenere alta lattenzione e ottenere i risultati».
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