Una corretta alimentazione e uno stato mentale in equilibrio sono condizioni imprescindibili per un buono stato di salute, ma le tante variabili della quotidianità non ci permettono di mantenere un controllo costante. La stipsi o stitichezza, che colpisce soprattutto anziani e donne (quasi 4 volte più degli uomini), è un sintomo di alterazioni funzionali dell'intestino, ma può essere anche una manifestazione di patologie che interferiscono indirettamente con esso. Il dottor Francis Lawson, responsabile dell'ambulatorio di Gastroenterologia dell'Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano, testimonia un aumento di casi di stitichezza, che però vengono erroneamente affrontati con rimedi «fai-da-te».
«Il primo consiglio -spiega - è puntare a una corretta alimentazione: non bastano le dosi giuste di carboidrati, proteine e grassi perché, oltre all'acqua, occorre sfruttare anche le fibre vegetali che consentono una regolarizzazione dell'intestino, la parte più difficile da controllare dell'apparato digerente». Lassativi naturali o chimici, tisane, purghe: sono tanti i rimedi, ma attenzione: «I lassativi aiutano di certo a svuotare l'intestino, ma a lungo andare danno assuefazione, rendendolo ancora più pigro. Non ne esistono di più o meno dolci: tutti hanno la stessa funzione e, come un detersivo, alla lunga può erodere le superfici, anche la mucosa intestinale risente dell'interferenza di queste sostanze. Se il disturbo persiste, occorre indagare». È vero che la stitichezza può essere provocata anche da ragioni psicologiche: un cambiamento di casa o lavoro. Anche in caso d'insufficienza del volume fecale occorre intervenire, senza ricorrere ai lassativi: «Esistono delle macromolecole che a contatto con i residui agiscono come moltiplicatori del volume delle feci».
La stitichezza non va mai sottovalutata perché a lungo andare potrebbe causare la formazione di diverticoli, che rallentano ulteriormente il movimento dell'apparato e che potrebbero rompersi causando una peritonite o sanguinamenti.
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