Se ne frega dei carabinieri, ma scappa per paura dei bicipiti del muratore

Se ne frega dei carabinieri, ma scappa per paura dei bicipiti del muratore

di Ferruccio Repetti

Se ne sta lì, appollaiato all’ingresso del negozio. Comodo, lui. Come se fosse a casa sua. Sorride, tende la mano, chiede l’elemosina a tutti i clienti in entrata. La gente si ferma, dà un’occhiata a quel «povero migrante» dagli inconfondibili tratti extracomunitari clandestini - Lombroso ci perdoni! -, poi mette mano al portafogli e, uno su dieci, lascia un obolo. Dieci su dieci, invece, rinunciano a entrare: troppo invadente, come dire?, la presenza del mendìco, anche perché lui, il povero migrante, se ne sta esattamente assiso sullo scalino, e impedisce a tutti l’accesso se non scavalcando con manovra acrobatica. La titolare dell’esercizio per un po’ sopporta, poi si scoccia - giustamente - e decide di tentare il metodo della persuasione: «Per cortesia, se ne potrebbe andare?». L’extracomunitario la guarda e sorride, poi la guarda e ripete, a pappagallo e a suo modo, le parole della donna: «Per cortesia, ah, ah, ah, se ne potresse, ah, ah ah, andare, ah, ah, ah?». E giù una sghignazzata. Lei, allora, cambia tono: «Guardi che chiamo i carabinieri!». E lui, ancora, a pappagallo: «Guardi, ah, ah, ah, che chiamo i carabboneri, ah, ah ah!». E giù un’altra sghignazzata.
Non c’è verso. Sarà che i carabinieri, e i poliziotti, e i vigili urbani non gli fanno né caldo, né freddo, al clandestino, visto che hanno loro le mani legate, mentre a lui, il clandestino, guai se gliele legano? Sarà che se un agente sfratta un povero migrante dalla soglia di un negozio viene subito tacciato di razzismo e di intolleranza e, magari, denunciato per maltrattamenti? Sarà. Certo che sarà così. Difatti il povero migrante aggiunge: «Che vuoi che mi facciano? Io me ne frego, non mi tocca nessuno. Ah, ah, ah!!!». A quel punto viene in soccorso la commessa: «Signora, ci penso io - dice alla titolare -. Non si preoccupi». La ragazza va dall’incomodo (che sta sempre comodissimo all’ingresso) e gli sussurra all’orecchio: «Guarda che io non li chiamo, i carabinieri. Però chiamo il mio fidanzato, che sta qui dietro, fa il muratore, e ha due bicipiti che sembrano prosciutti di Parma Dop. Che ne dici?». Neanche il tempo di sentire la risposta. L’extracomunitario - ce lo conferma il nostro lettore Marco Marchionni - rivela doti da centometrista, scatta che neanche Carl Lewis ai tempi d’oro, e in un amen scompare dalla vista.

Che dire? C’è da domandarsi in che posto siamo, se un povero migrante si permette di schernire l’intervento delle forze dell’ordine, e teme più un muratore coi bicipiti tosti che un agente con la legge in mano. Far West? No, Arabia Felix.

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