Se a scuola il bullismo si tinge di rosa

Se a scuola il bullismo si tinge di rosa

Due anni di terrore, vissuti sentendosi come prede in trappola. Un vero e proprio incubo per un gruppo di studentesse dell’istituto professionale di estetica «Ial Roma e Lazio», tutte ragazze di buona famiglia tra i 17 e i 19 anni, vessate e fatte oggetto di soprusi di ogni genere da parte di alcune compagne di classe.
La scuola di via Bardanzellu 8 è stata teatro nei mesi scorsi di episodi di bullismo al femminile, svelati grazie alle indagini degli agenti di San Basilio, intervenuti dopo la denuncia del genitore di una delle vittime. Sette giovani, minorenni e maggiorenni, tutte con difficili storie personali alle spalle, sono state denunciate per lesioni gravi e violenza privata in concorso. L’inchiesta, che nei prossimi giorni potrebbe portare al coinvolgimento di altre alunne, ha evidenziato che chi non si sottometteva alle bulle veniva perseguitata e rischiava di vedersi bruciare i capelli o di essere malmenata.
Lo sa bene una ragazza aggredita durante l’orario di lezione da una coetanea, che ha approfittato della momentanea assenza della professoressa. Nell’occasione la vittima, poi costretta ad abbandonare l’Istituto, ha riportato lesioni guaribili in più di 40 giorni e uno sfregio permanente sul viso. Stessa sorte per un’altra compagna, anch’essa finita nel mirino delle più violente e costretta a trasferirsi in un’altra scuola.
Le minacce avvenivano perfino su Internet, attraverso «messenger», dove spesso le adolescenti conversavano delle loro problematiche. Gli stessi professori, più di una volta, sono stati derubati dalle indisciplinate, che poi si vantavano delle loro bravate. Ed erano così sfrontate da confrontarsi con gli stessi genitori delle ragazze vessate all’uscita di scuola. I parenti hanno raccontato di aver segnalato l’accaduto al direttore, che però non avrebbe preso provvedimenti per stroncare il fenomeno.
Che il bullismo sia in crescita tra il gentil sesso, lo dimostra anche un’indagine del Codici effettuata su alunni di terza media del Lazio: in 4 casi su 10 a esser violente sono le femmine. Ieri, però, Francesco Lucchi, direttore del centro di via Bardanzellu ha minimizzato l’episodio. «Quanto avvenuto si è innescato per una diatriba verbale, poi degenerata, tra due allieve - ha spiegato -. Episodio che aveva portato a un provvedimento di sospensione per le protagoniste. C’è stata una rissa il 13 gennaio nel corso della quale una minorenne ha colpito con un pugno al volto una maggiorenne, dopo che questa aveva offeso suo padre». «La ragazza colpita - ha continuato il direttore - si è ritirata dalla scuola e sua madre ha fatto partire la denuncia. Come da questo episodio si sia arrivati a parlare di bullismo, di gang al femminile, questo non lo so.

La cosa che mi preme è che queste studentesse non siano descritte come dei malviventi, con 250 alunne è normale e fisiologico che ogni tanto ci siano contrasti di personalità». Al di là delle parole, restano di fatto le sette denunce.

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