Un segnale che riapre il dialogo

Sembra che Sarkozy, nell'incontro con Berlusconi, sosterrà la candidatura di Draghi alla presidenza della Bce. Per l'Italia è un successo economico e politico importante: è la prima volta che questa carica va a un Italiano

Un segnale che riapre il dialogo

Sembra che il presidente della repubblica francese Nicolas Sarkozy, nell'incontro con Silvio Berlusconi sosterrà la candidatura di Mario Draghi alla presidenza della Bce. Ciò rappresenta per l'Italia un successo economico e politico importante poiché è la prima volta che questa carica va a un Italiano, mentre sino ad ora essa era stato un monopolio dell'asse franco-tedesco. La candidatura di Mario Draghi ha dei meriti oggettivi, data la competenza specifica e l'equilibrio da lui mostrati alla guida delle varie commissioni monetarie e bancarie internazionali, che gli hanno conquistato apprezzamento non solo in Europa, ma anche negli Usa. Ma le tensioni che si sono registrate negli ultimi tempi fra Francia e Italia, con riguardo alle controversie circa la acquisizione da parte di Lmhv di Bulgari e alla eventuale conquista di Parmalat da parte di Lactalis di cui controlla oramai il 29 per cento e infine e a quella di Edison da parte di Edf, con l'esercizio del suo diritto di opzione sulla maggioranza, avevano fatto pensare a un deterioramento dei rapporti fra i due Stati, difficilmente sanabile. Ciò tanto più dopo gli incidenti accaduti, fra Francia e Italia, al confine di Ventimiglia con riguardo agli immigrati dotati di visto transitorio italiano, desiderosi di recarsi in Francia. Invece, l'incontro fra Sarkozy e Berlusconi sembra aprirsi con un’offerta di Sarkozy, l'appoggio alla candidatura di Draghi, che, ove si concreti, aprendo il successo del candidato italiano al vertice della Bce, può mutare sostanzialmente il quadro. In tale capovolgimento della situazione, rispetto a quella che sembrava sino a poco fa destinata a prevalere sembra inserirsi anche la modifica sostanziale del piano delle banche, sostenute dal finanziamento del nuovo Fondo messo a disposizione da Cassa depositi e prestiti di offerta di Opa totalitaria su Parmalat.

Intesa San Paolo e Unicredit non intendono più operare insieme a Granarolo, che pertanto non è più destinata a conquistare Parmalat con l'aiuto dello stato italiano tramite il suo fondo sovrano e quindi Lactalis potrà rimanere in Parmalat in minoranza e questa sarà in concorrenza con Granarolo.

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