Sempre più bimbi malati di tumore

Il 18 febbraio si celebra anche in Italia (oltre che in 78 altri Paesi) la IX Giornata mondiale contro il cancro infantile. A Roma, in Campidoglio si terrà un convegno sul tema: «Combattere i Tumori Infantili: le sfide del futuro». Ogni anno in Italia sono colpiti da tumori circa 2.100 bambini e adolescenti, da 0 a 18 anni, con un incremento annuo di nuovi casi tra 1,5 e 2% . Oggi si sono raggiunti buoni livelli di cura e di guarigione in alcune malattie: leucemie e linfomi, mentre rimangono ancora basse le possibilità di guarigione per altre patologie tumorali come alcune neoplasie cerebrali, i neuroblastomi e gli osteosarcomi metastatici. Secondo i dati dell'Associazione italiana ematologia oncologica pediatrica, nei paesi sviluppati le guarigioni raggiungono il 75%. Ma nel mondo solo il 20% dei bambini accede a cure mediche. Tra i primi ed i più importanti Centri italiani che si sono impegnati nello studio e nella cura delle neoplasie pediatriche vi è l'Istituto Tumori di Milano, fondato nel 1925. Parliamo con il presidente dottor Giuseppe De Leo.
«Da oltre 30 anni la nostra Struttura complessa di pediatria, diretta da due anni dalla dottoressa Maura Massimino, si occupa di bambini, adolescenti e giovani affetti da tumori solidi. Ogni anno prendiamo in carico per diagnosi e terapie oltre 200 nuovi pazienti, di questi il 75% partecipa a protocolli clinici. Abbiamo piani di trattamento per tutte le neoplasie del sistema nervoso centrale tipiche dell'età pediatrica, anche quelle a prognosi più sfavorevole. Per numerose neoplasie il nostro istituto è coordinatore nazionale dei centri di oncologia pediatrica. Abbiamo inoltre in corso studi biologici relativi all'ependimoma, alle neoplasie renali e terapie sperimentali con farmaci a bersaglio.Da anni collaboriamo con il St.Jude's Children Hospital di Memphis ed il Dana Institute».
L'Istituto Nazionale Tumori di Milano ha assunto rilievo internazionale grazie soprattutto ad una serie di ricerche oncologiche che si sono affermate nel mondo. Il direttore generale dottor Gerolamo Corno ha dato un contributo di rilievo negli ultimi tre anni con l’innovazione strutturale e tecnologica delle unità operative. «La sperimentazione - ricorda il dottor De Leo - seguita dallo studio sulle applicazioni cliniche, effettuata nel 1969 dall'equipe del professor Gianni Bonadonna ha portato alla messa a punto dell’adriamicina, un farmaco che ancora oggi è nel mondo tra quelli a maggiore spettro di attività per leucemie, linfomi e altre forme cancerose. Altro ambito di eccellenza è stato lo studio e la cura del melanoma. Sempre degli anni Ottanta è l'istituzione, sotto la direzione del professor Massimo Gianni, di un reparto dedicato al trapianto del midollo osseo: quest'ultimo, affiancato a farmaci antiblastici ad alte dosi, ha elevato l'efficacia degli schemi chemioterapici. Dal 2011 è stato istituito il reparto di ematologia e trapianto di midollo osseo allogenico diretto dal professor Paolo Corradini, dove si curano anche pazienti fino a 65 anni».
Si stima che nel 2011 in Italia, i decessi causati da tumore sono stati circa 174mila (98mila fra i maschi e 76mila fra le femmine). Ogni anno si verificano 3,5 decessi ogni mille residenti uomini e 2,5 ogni mille donne. Il numero di malati di cancro è in netto aumento, per la copresenza di una serie di fattori: dall'invecchiamento demografico, all'avanzamento ed alla maggiore diffusione delle tecniche diagnostiche, alla migliorata efficacia dei trattamenti. «I tumori sono una malattia dell’ età adulta. Nelle prime decadi della vita la frequenza di questa patologia è di decine di casi ogni centomila soggetti, dai 35 anni si supera il centinaio e dai Sessanta si supera il migliaio ogni centomila soggetti.

Le terapie sempre più efficaci, le diagnosi precoci e la prevenzione stanno conquistando nuovo spazio aumentando i casi di guarigione o trasformando molte forme in croniche, con le quali si può a lungo convivere con buona qualità di vita».

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