Ma senza questa speranza è inutile fare sport

Godiamoci questi vent’anni che ci restano, perché gli scienziati han deciso di non lasciarci più speranze. Dunque dal 2027 sarà impossibile vedere record nell’atletica e via via questo capiterà a tutti gli altri sport. Una sentenza che tiene conto persino dell’incremento delle prestazioni dovuto al doping, almeno quello chimico, perché non è dato sapere se i professori francesi hanno considerato o meno la possibile influenza di quello che è l’incubo degli anni (se non dei mesi) a venire, cioè il doping genetico.
Molti se lo aspettano già come lo spauracchio delle prossime Olimpiadi di Pechino, altri, più ottimisti, lo vedono come avversario meno temibile perché più facile da scoprire: infatti secondo l’interpretazione più benevola, questo doping, proprio perché modificherebbe definitivamente la struttura genetica delle cellule, sarebbe impossibile da cancellare, da nascondere o da coprire, come si fa con il doping, diciamo così, tradizionale.
Ma, al di là delle varie versioni di doping, attuali o futuribili, la sentenza dell’Istituto biomedico francese sembra voler togliere ogni senso allo stesso sport e, dal punto di vista filosofico, potrebbe essere addirittura più dannosa del doping stesso.

Da sempre ci si interroga su quali possano essere i limiti dell’uomo e da sempre lo sport è una sfida continua a questi limiti. Tanto che i record continuano a cadere. A noi hanno insegnato che i record sono fatti per essere battuti. E ci piace continuare a pensarla così. Anche dopo il 2027 e il 2060.

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