Sette abiti per sette giorni: ora il guardaroba si noleggia

Cambiare il guardaroba ogni settimana? E chi non lo sognerebbe. Da oggi si può, senza spendere un capitale. Entri in atelier e scegli sette abiti. Te li porti a casa, li usi in ufficio o per uscire la sera. Poi, senza lavarli né stirarli, li ritiri in un sacco e li riconsegni al negozio. Che, in cambio, ti darà altri sette vestiti nuovi. Risultato: niente lavatrice, niente ferro da stiro e il piacere di giocare con capi di abbigliamento sempre diversi. Roba che nemmeno Pretty Woman. Le milanesi dicono addio alla boutique e scelgono di vestirsi in «leasing»: in sostanza, la stessa camicetta è di «proprietà» di dieci, venti, cento clienti. L’idea è venuta a Vittoria Bono Rovetta, una signora bresciana ora quarantenne, brava a disegnare modelli di abiti ma rimasta a casa per crescere la figlia Valentina. Lei, che ora di anni ne ha 28, adesso lavora con la mamma ed è amministratore dell’impresa di famiglia: la Ego, ecologico guardaroba organizzato. L’atelier, in zona via Ripamonti, è stato ricavato all’interno di una vecchia distilleria ristrutturata. E fa già tendenza tra le milanesi: in due mesi di lavoro sono già duecento le fedelissime che, a rotazione, si presentano per scegliere i nuovi abiti della loro settimana. Funziona così: le clienti pagano un abbonamento di 170 euro all’anno (ora in promozione fino alla fine del mese a 150 euro) e diventano socie del guardaroba collettivo: tutti capi confezionati a mano dalla signora Rovetta, provetta sarta. Pagando 130 euro al mese, praticamente 4 euro al giorno, hanno diritto ai sette vestiti a settimana. Si può scegliere qualsiasi cosa: dai pantaloni agli abitini smanicati, dalle giacche agli spolverini da abbinare ai tubini.
«Il capo che va per la maggiore - spiega Valentina - sono le camicette colorate. Nell’armadio tutte noi abbiamo le solite camicie bianche o nere. Invece nel nostro guardaroba le clienti si divertono a provare una settimana camicette fucsia, la settimana dopo camicette color zucca o ciclamino».
Si gioca con il look, sperimentando accostamenti nuovi tra capi che magari, in negozio, non avremmo mai comprato.
Ego sembra destinato a crescere e già ora, come una vera casa di moda, organizza i suoi eventi e le sue passerelle: giovedì le due stiliste hanno dato appuntamento alle clienti e al loro pubblico all’hotel Enterprise in corso Sempione per una festa in cui saranno premiate (ovviamente con un kit di sette abiti) le clienti che hanno partecipato al concorso online indetto dalle intraprendenti madre e figlia. Già le due imprenditrici stanno pensando ad ampliarsi. Presto si cimenteranno in altri due settori: l’abbigliamento per uomo e per bambini. Si pensa anche di sperimentare un servizio nell’ambito dei vestiti di lusso e degli accessori.

«Lo faremo - spiega Valentina - per ora appoggiandoci a realtà che già esistono e che operano nel settore. Potremmo collaborare per ampliare ancora di più il guardaroba delle nostre clienti». Insomma, sembra proprio che la settimana sia troppo corta per provare tutti gli abiti esposti.

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