Fra sette giorni inizia la scuola, ancora vuote 5.500 cattedre

Lotta contro il tempo per arrivare al 10 settembre, primo giorni di scuola a Milano e in Lombardia, ad avere tutti i docenti in cattedra. Non sarà un’impresa facile perché, nonostante l’immissione in ruolo di oltre 3000 insegnanti, restano ancora almeno 5.500 posti vuoti su cui nei prossimi giorni impiegati e funzionari dell’Usp (Ufficio scolastico provinciale) dovranno effettuare altrettante nomine di supplenze annuali. Un dato che dimostra una realtà sconcertante: la piaga del precariato a Milano non riesce a trovare soluzione. Un fenomeno che finisce per essere una sorta di pozzo senza fondo. Lo ammettono le stesse organizzazioni sindacali della scuola: «Chi trova un posto fisso – osserva Pippo Frisone, sindacalista della Cgil scuola – per legge non può chiedere il trasferimento per tre anni. Ma c’è una scappatoia seguita regolarmente: al posto del trasferimento si chiede l’assegnazione provvisoria per ricongiungimento familiare. E la si ottiene facilmente. Lo scorso anno solo alle elementari in questo modo 800 insegnanti hanno lasciato la propria cattedra per andare al Sud. E al loro posto si dovette ricorrere ai supplenti. Quest’anno non sta andando meglio: le immissioni in ruolo di fatto riescono a coprire i posti lasciati liberi da chi è andato in pensione, gli altri posti liberi sono per i precari». Il fenomeno non è certo nuovo, perché da sempre la scuola milanese è terra di conquista per insegnanti provenienti dal Sud che qui riescono a trovare un posto e che appena possono se ne vanno. Per stare vicino alla propria famiglia, perché il costo della vita nella nostra città è assolutamente insostenibile con uno stipendio da insegnante. Esaurite le nomine dei supplenti sui posti di sostegno, in questi giorni si sta procedendo a coprire le cattedre libere a materne ed elementari.

Per le medie e le superiori si andrà di fatto alla prossima settimana, secondo un calendario di convocazione degli aventi diritto a una supplenza che sta per essere pubblicato. Sin dal primo giorno di scuola tutte le classi dovrebbero avere gli insegnanti in cattedra, fatta eccezione per pochi casi residui che comunque non dovrebbero compromettere una regolare ripresa delle lezioni.

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