Sforbiciata ai trasporti locali Monti vuol salvare l’Italia ma Milano morirà di smog

C’è qualcosa che non quadra. Pochi giorni fa il neo-ministro Corrado Clini era stato abbastanza chiaro: «Per combattere l’emergenza smog nelle grandi città i blocchi e le targhe alterne sono solo misure tampone» aveva detto più o meno il responsabile dell’ambiente. Tradotto: servono a poco, anzi sono quasi inutili. Secondo il ministro per far qualcosa che abbia una certa efficacia bisognerebbe intervenire su infrastutture e servizi, cioè migliorare i trasporti pubblici. E il discorso fila perchè è dimostrato che fermare la domenica le auto incide poco o nulla sul Pm10 quando poi nelle città ci sono ancora percentuali altissime di caldaie a gasolio. Tutto ciò prima che si venissero fuori le indiscrezioni sulla manovra «lacrime e sangue» firmata dal governo Monti. Per il trasporto pubblico locale pare proprio che non ci saranno nuove risorse. È quanto avrebbero appreso i governatori, in incontri informali con esponenti di Palazzo Chigi in questi giorni a Roma, alla vigilia dell’atteso vertice con il nuovo esecutivo Monti, previsto per questa mattina. Le notizie per i presidenti delle Regioni sono dunque pessime. Il trasporto pubblico locale, per il quale sono stati previsti finora trasferimenti solo per 400 milioni di euro, perderebbe dunque più di 1 miliardo e mezzo rispetto agli anni passati e ai presidenti delle Regioni non rimarrebbe altra strada, per rastrellare risorse per finanziarlo, che aumentare l’accisa sui carburanti. Molte tasse e molti tagli che preoccupano soprattutto una città come Milano che il problema dello smog lo sente più di altre metropoli per la sua sfortunata collocazione geografica. E Milano che sul potenziamento del trasporto pubblico dovrebbe investire da subito per affrontare un’emergenza ambientale che non si risolve con blocchi o iniziative simili. E i primi allarmi per ciò che potrà accadere arrivano proprio da Palazzo Marino: «Siamo fortemente preoccupati per questa nuova ondata di tagli che colpiscono il trasporto pubblico locale- spiega l’assessore alla Mobilità del Comune Pierfrancesco Maran- È evidente infatti che un indebolimento del sistema del trasporto pubblico rende più difficile per i Comuni e per tutti gli Enti locali la lotta allo smog e al traffico». «In Regione- continua l’assessore- ci è stato comunicato che l’attuale ricaduta sulla Lombardia è di 266 milioni, di cui 211 sui treni e 55 sul trasporto pubblico locale - ha commentato Maran -. Noi auspichiamo che si trovino soluzioni alternative, per non lasciare sole le città nella lotta per un sistema di trasporti più sostenibile e in difesa della salute dei cittadini. Esattamente come pochi giorni fa aveva ricordato il ministro Clini, invocando un’inversione di tendenza da gomma a ferro e a favore del trasporto pubblico». A spiegare quali siano le priorità e le necessità di chi amministra arriva anche il governatore lombardo Roberto Formigoni. Sul tavolo della discussione vanno messi non solo trasporto pubblico ma anche la sanità ed è importante richiamare l’attenzione dell’Esecutivo anche sul federalismo.

A margine di un’iniziativa della Cisl, Formigoni ha ribadito quanto già riassunto dal presidente della conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani - ovvero la necessità che si intervenga sui trasporti e sul welfare, sprattutto per «anziani e disabili visto che i fondi erano stati compleamente azzerati e vanno rifondati»

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