Si blocca tutto tranne i tifosi e la demagogia dei catastrofisti

(...) Ho il «lieve» sospetto che dietro al provvedimento firmato nei giorni scorsi dal sindaco Moratti ci sia un pizzico di demagogia. Forse più di un pizzico. Ci sono le mamme anti-smog che scendono in piazza per «battere un colpo di tosse...» ( ma per favore!), ci sono diversi giornali che appoggiano la deriva eco-catastrofista del «moriremo tutti per smog...» e ci sono gli ambientalisti che in fatto di allarmi ambientali non si sono mai tirati indietro.
Però ci sono anche i dati (e sottolineo i dati) che ci ha fornito l’Arpa che è l’ente che monitora la qualità ambientale e che dimostrano come Milano in fatto di polveri e particolato negli ultimi trent’anni abbia di molto migliorato la qualità della sua aria. Non è la relazione del fruttivendolo. Certo, l’inquinamento resta e si può e si deve fare di più. Magari con una politica più incisiva sul rinnovo degli impianti di riscaldamento che sono vecchi e, in inverno, causano il 44 per cento delle emissioni nocive che ricadono sulla città (il dato è sempre del Comune). Qui davvero non bastano il bollino blu e la tanto sventolata «task force» che controlla che non si superino i 20 gradi centigradi. Qui bisogna far qualcosa per cambiare e in fretta.
Intanto oggi però blocchiamo le auto, così siamo tutti più contenti e sollevati a meno che non piova o nevichi come sembra e allora altro che bici e pattini. Tranne poliziotti, ambulanze, medici, veterinari, tassisti, preti, giornalisti, edicolanti, auto a noleggio con il conducente, lavoratori che fanno i turni, malati, donatori di sangue, sportivi che hanno una sfida già programmata, parenti a cui tocca un funerale (di domenica?) e qualche furbetto che proverà a convincere i ghisa, tutti gli altri andranno a piedi. Tutti gli altri? Ma chi è rimasto se si considera che la domenica in città le auto(e qui vado a naso...) sono meno della metà? Sono rimasti i tifosi di calcio. Già, è vero, ma anche per loro, se arriveranno al Meazza con bus organizzati, si chiuderà un occhio. Benissimo. Con questo blocco di otto ore a Milano oggi proverà finalmente ad abbattere le polveri e a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. Sono curioso di vedere i titoli dei giornali, ma sono pronto a scommettere che non succederà, così come non è successo col divieto di circolazione totale nel 2004, con le targhe alterne un anno dopo e con l’ultimo blocco nel febbraio 2007. Ma tant’è.

Una domenica ecologica non si nega a nessuno. Che però è inutile bisognerà che qualcuno lo dica anche a mamme-antismog, ambientalisti e catastrofisti dell’ultima ora, così la prossima volta si organizzano con buona pace di chi oggi è rimasto al palo.

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