Si uccide a 16 anni per la vergogna delle foto hard

È successo ad Adria, vicino a Rovigo. La ragazzina soffriva di depressione dopo lo scandalo di cui era stata vittima. Aveva già tentato il suicidio. Si è tolta la vita con la pistola de padre

Si uccide a 16 anni per la vergogna delle foto hard

Rovigo - La bellezza feroce dei suoi sedici anni non le è bastata. La gioia di vivere che avrebbe dovuto regalare a una ragazza come Valeria il sogno di un futuro folgorante si è schiantata contro la trappola della vergogna tesale da un ex fidanzato vigliacco. L’altra sera Valeria ha eluso la sorveglianza dei familiari, da tempo preoccupati per una depressione che le aveva scavato e deformato l’anima, e poi ha preso la pistola del padre. Bang, e la vergogna è cancellata, insieme alla vita che, a pezzettini, aveva iniziato a scivolare via un paio di anni fa, quando un gesto d’amore, forse, si era trasformato in un boomerang e l’aveva scorticata in pubblico, davanti a tutti, ad Adria, dove il paese è piccolo e, va da sé, la gente mormora mettendoti all’angolo.

Due anni fa, sì, quando Valeria si è lasciata riprendere dal telefonino da colui che, con l’ingenuità di un’adolescenza sbocciata prepotente, pensava essere l’amore della sua vita. Quante cavolate si fanno a 14 anni, l’età più carogna, quella che ti credi di essere donna e invece il cervello fatica a tenere il passo di tutto il resto del corpo che cambia. Cose che sono sempre successe, solo che adesso ci sono i telefonini, c’è Internet, c’è la Rete, comunità neanche tanto virtuale che mette tutto in piazza, senza coscienza e con conseguenze incalcolabili. Le immagini hard, le scene spinte di due ragazzini che copiano scene viste, va da sé, sul computer di casa, che tanto i genitori neanche sanno cosa voglia dire download, diventano così, con un colpo di clic, uno sfregio all’esistenza che ancora deve cominciare. Valeria si è trovata sbattuta sugli schermi di migliaia di internauti di Adria, di milioni di navigatori invisibili, mentre regalava un po’ di esuberante amore adolescenziale a un tipo che, qualche tempo dopo, quell’amore se l’è venduto al bar con gli amici e poi, forse per la vendetta di essere stato lasciato, l’ha sbattuto in Rete. Adria non è New York. Ad Adria, quando vai a scuola, in piazza, al cinema, c’è ancora il clima di paese del tutti conoscono tutti. Figurarsi cosa ha provato Valeria quando si è vista sul palcoscenico, e da giovane amante privata si è trasformata in protagonista di un film hard rubato. D’accordo, la denuncia è scattata immediata e la squadra mobile di Rovigo ha sequestrato subito computer e telefonino all’ex fidanzato, individuando pure una ventina di altre persone che avevano avuto a che fare con quelle immagini.

L’inchiesta giudiziaria, insomma, stava chiudendosi e la giustizia avrebbe comunque presentato il conto a questi personaggi, a cui l’attenuante dell’età non avrebbe impedito di pagare dazio. Già, ma Valeria nel frattempo è caduta nel gorgo di una depressione giovanile che è peggio di un cancro ai polmoni. La vergogna ti succhia il cervello, ti impedisce di uscire di casa per paura di trovare sguardi e sorrisini assassini, ti toglie l’aria. La ragazzina non si dava pace. Eaveva già tentato di farla finita. Qualche mese fa aveva usato un’arma da taglio e provato a tagliarsi le vene dei polsi. Era stata salvata per miracolo. Hai voglia a dire che hai la vita davanti, per Valeria la vita era già passata e non era stata un granché. Così ci ha riprovato. Tanto valeva chiudersi in stanza e farla finita una volta per tutte. Ha salutato la madre con la quale era sola in casa e ha finto di andare a letto. Ha aperto la cassaforte e ha preso la pistola del padre. Bang. Un solo colpo al petto dopo aver caricato l’arma. Nessun biglietto per spiegare il suo gesto. In paese non c’è voglia di parlare, i familiari sono distrutti. La tragedia apre vecchi squarci, fa riemergere le accuse agli altri ragazzi a cui adesso è stata comminata la pena maggiore, quella del rimorso.

Nel blog del comune di Adria, il sindaco Gerardo Biasioli ha ricordato V. inserendo un ultimo post sotto il titolo «A Valeria». «Ci conoscevamo appena - scrive il sindaco - giusto un saluto al bar.

Macon il tuo sorriso illuminavi le mie giornate, addio Valeria. Io ti voglio ricordare così, una bella ragazza, giovanissima e apparentemente senza problemi, lasci un vuoto incolmabile tra chi ti conosceva». Per ora, vicino al post brilla il link «nessun commento».

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