Sigaro fra le dita del candidato: censurata la pubblicità elettorale

Sigaro fra le dita del candidato: censurata la pubblicità elettorale

«Via quel sigaro dalla pagina! È contrario alla linea anti-fumo». «No, aspetta un momento: quel sigaro è maneggiato da Tirreno Bianchi, il console della Compagnia portuale Pietro Chiesa...». «E che vuol dire? Sempre sigaro è. Toscano, per giunta. Neanche ligure. Via, via subito». «No, guarda: è il Tirreno Bianchi della Compagnia Pietro Chiesa, sai?, quella dei carbuné... Hanno prenotato da tempo lo spazio pubblicitario elettorale. Anzi, tanti spazi pubblicitari. Se devo dirla proprio tutta, loro, Bianchi e i carbuné, sono anche fra i nostri maggiori e migliori investitori pubblicitari. Ogni settimana, ci esce qualche pagina intera. Soldi buoni, sicuri. E una bella immagine d’epoca». Scatta l’estremo tentativo di convincere: «E poi, via, sono di sinistra, come dire? Qui siamo tutta una famiglia. Facciamo un’eccezione al regolamento. Quell’inserzione è andata sui muri, in tivù e sugli altri giornali: chiudiamo un occhio e apriamo la borsa». A questo punto il dialogo, nelle stanze interne del quotidiano La Repubblica-Il lavoro - è lì che si svolge la scena, non nell’aula del Processo di Kafka -, prende un’altra piega: «Insomma, belin, come posso fartelo capire? Qui non è questione di sigaro, ma di palanche!» fa l’avvocato difensore (improvvisato) dell’inserzione commissionata dal Partito dei comunisti italiani. Ma l’altro, il fedele commissario della cellula interna che tutela i diritti dei non fumatori, è irremovibile: «Quell’inserto, il primo piano di Bianchi con il sigaro fra le dita, non s’ha da pubblicare, né domani, né mai!». Preso dallo sconforto, eppure mai rassegnato, il difensore d’ufficio del console dei carbuné si gioca l’ultima carta: «Almeno, se non altro, considera che il sigaro è spento». Non pervenuto. Il censore se la ride, e insiste: «Ma che spento e spento! Si vede benissimo la cenere, guarda lì che roba! E poi, a veder bene, siamo chiaramente nella fase di aspirazione. Tirreno aspira, trattiene il fumo. Ecco perché la nuvoletta non si vede». Sarà.

In compenso, ad andare in fumo, a sparire come la nuvoletta dell’inserto elettorale, sono i soldi dalla cassa di Repubblica-Il Lavoro. Per colpa dei suoi talebani anti-tabacco. Loro sì fumini, tanto fumini. Anche senza che si accendano il sigaro.

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