Il sindaco: «Così abbiamo chiuso tutte le polemiche»

RomaNon per caso si chiama Ara Pacis: si sono stretti la mano anche Richard Meier, autore della controversa teca che custodisce l’altare voluto da Augusto, e Gianni Alemanno, che poche ore dopo la sua elezione a sindaco di Roma proclamò di volerla smontare e spostare in periferia. Il «miracolo» è accaduto ieri, quando i due si sono ritrovati davanti all’unico monumento contemporaneo del centro storico di Roma per discutere dei correttivi sull’opera e della risistemazione dell’area.
Lo statunitense - una delle «archistar» dapprima demonizzate e oggi blandite del sindaco, che ne ha invitate un mazzo a un convegno sul futuro di Roma oggi e domani all’Auditorium - ha fatto buon viso a cattivo gioco: ha accettato di abbattere parte del muretto che separa il monumento dal Tevere e dalla città e riempito di complimenti il progetto comunale per la risistemazione dell’area: «Eliminare il muro è stata un’idea superba: permette di godere della chiesa di San Rocco e dell’Ara Pacis. Avrei voluto presentarlo io un progetto così ma non sapevo che il traffico poteva essere canalizzato sotto e che l’area si poteva pedonalizzare». Tutti a piedi e tutti contenti.
Il nuovo progetto (benedetto da Meier) per far rinascere una parte di Roma che, da Mussolini in poi, proprio non trova pace, prevede la riqualificazione di piazza Augusto Imperatore con una spesa di 17 milioni, la pedonalizzazione dell’area tra Ponte Cavour e Ponte Margherita con la costruzione di un giardino all’italiana e l’interramento del traffico lungo un asse sotterraneo lungo un chilometro e mezzo a tre corsie. Per le automobili è prevista la costruzione di un parcheggio sotterraneo a due piani con 300 posti nei pressi della Passeggiata di Ripetta.
Gongola Alemanno: «Il progetto che abbiamo presentato oggi (ieri, ndr) è la soluzione alle polemiche del passato. Più volte ho detto che la scelta di collocare l’opera di Meier in questo contesto era sbagliata».

Ma qualcuno gli fa notare un po’ di incoerenza: «Il sindaco Alemanno - dice Italia Nostra - ha rovesciato le sue intenzioni urbanistiche e le prime decisioni espresse all’inizio del suo mandato assumendo il governo della città. Oggi si stringe tutto fiero al petto alcune archistar che hanno già prodotto gravi guasti anche a Roma nel centro storico con opere incongrue e costosissime».

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