Al Sistina c’è Paolo Conte

Una settimana con Paolo Conte. Da stasera, fino a domenica 23, il Sistina ospita il nuovo spettacolo del cantautore astigiano. Il 19 settembre è uscito il suo nuovo album Psiche, per la prima volta distribuito contemporaneamente in tutto il mondo. Contiene quindici canzoni inedite, raffinate, ironiche e naturalmente arrangiate con grande gusto. Un disco in cui Conte, tra Amore e Psiche, sceglie Psiche, «perché più terrena ma soprattutto perché ha più storie da raccontare». Spiccano i brani Big Bill e Silvery fox (cantata in inglese e suonata dall'orchestra), mentre in Ludmilla spuntano atmosfere balcaniche alla Capossela (che sia uno spiritoso tributo del maestro all’allievo?). In Omicron addirittura si ascolta una drum machine, anomala concessione alle moderne tecnologie digitali. Non manca un tributo alla bicicletta, celebrata in Velocità silenziosa. In concerto, come di consueto, Paolo Conte si fa accompagnare da musicisti eccellenti: Daniele di Gregorio (batteria, marimba e piano), Jino Touche (contrabbasso e chitarra), Daniele Dall’Omo (chitarra), Massimo Pitzianti (accordion, bandoneon, clarinetto, sax baritono, piano, tastiere), Claudio Chiara (sax, flauto, accordion, basso, tastiere), Luca Velotti (sax e clarinetto), Lucio Caliendo (oboe, percussioni e tastiere) e Piergiorgio Rosso (violino). La scaletta include pochi brani di Psiche (Il quadrato e il cerchio, L'amore che, Velocità silenziosa, Berlino) e molti classici: a Milano Conte ha cantato Sotto le stelle del jazz, Madeleine, Alle prese con una verde milonga, Bartali, Lo zio, Via con me, Genova per noi. Lo ha fatto comunque regalando sorprese, nuovi arrangiamenti, introduzioni spiazzanti, divertendosi con il kazoo o accompagnando la sua voce solo con il pianoforte. E a proposito di sorprese, il 25 giugno scorso ha debuttato a Lione il concerto Paolò symphonique, un progetto musicale proposto dall’Auditorium di Lione e dall’Orchestre National de Lyon. Ogni spettacolo prevede una prima parte in cui Conte si esibisce con il suo gruppo storico e una seconda parte in cui si aggiunge la grande orchestra sinfonica. In repertorio molti brani conosciuti e qualche inedito, orchestrati dal Maestro Bruno Fontaine, nome di grande prestigio e direttore di squisita sensibilità. Chissà che dopo le repliche francesi non approdi anche in Italia.

Intanto è stato pubblicato anche l’album Paolo Conte plays jazz, raccolta di standard swing incisi negli anni '60 col clarinettista Gianni Sanjust; include anche le rare registrazioni del Paul Conte Quartet, pubblicate nel 1962 in un lp intitolato The italian way to swing. E nel futuro potrebbe arrivare la prima colonna sonora dell’avvocato di Asti. È uno dei desideri espressi dal cantautore, a patto di poter comporre le musiche soltanto a montaggio terminato.

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