Smascherati dalle telecamere i «topi» dei bagagli di Ciampino

«Topi» da bagagli scoperti grazie all’impiego di minuscole telecamere e microspie nascoste negli spogliatoi del loro luogo di lavoro. Proprio come avvenne alcuni anni fa nei confronti di una banda composta da alcuni dipendenti disonesti della Sea, impiegati nello scalo milanese di Malpensa e arrestati dopo le riprese della polizia che li aveva filmati mentre depredavano i bagagli dei passeggeri, così allo stesso modo gli investigatori della polizia giudiziaria dell’aeroporto di Ciampino, diretti da Remo de Felice, sono riusciti ad acciuffare sette addetti al carico e scarico bagagli degli aerei della società spagnola di handling Flight care. Nei loro confronti sono scattate sette ordinanze, di cui una di custodia cautelare in carcere e sei di obbligo di dimora.
Da mesi la banda agiva indisturbata usando sempre le stesse modalità: prima individuava il bagaglio giusto, quindi alcuni di loro addetti ai nastri trasportatori lo aprivano rapidamente e si impadronivano di denaro, prodotti elettronici, gioielli, profumi, vestiario ed occhiali. Oggetti costosi che erano poi rivenduti tramite baratti, vendite e aste, e che la Polaria, a seguito delle perquisizioni effettuate nelle rispettive abitazioni e negli armadietti degli indagati, in parte è riuscita a recuperare. Si tratta di merce per un valore di 70mila euro che presto sarà censita, fotografata e inserita sul sito internet (www.poliziadistato.it), per dare così modo ai legittimi proprietari di poterla recuperare.
Le indagini erano scattate dalle numerose denunce di furto presentate lo scorso novembre negli uffici di polizia giudiziaria. La metodica dei furti frequenti aveva indotto gli inquirenti a prestare particolare attenzione verso un gruppo di dipendenti stabilmente operanti all’interno dello scalo. Per controllarli ulteriormente, dietro autorizzazione del gip, erano scattate persino le intercettazioni ambientali. «Forse pensavano di ritenersi immuni dai sospetti per una serie di ragioni - ha spiegato il dirigente De Felice - primo agivano in una zona sterile, secondo forzavano i bagagli all’interno della stiva degli aerei, lontano quindi da occhi indiscreti e terzo, potevano sapere per tempo se estranei stavano per avvicinarsi. Ma non potevano farla sempre franca».
Tra i sette arrestati, figura un uomo di nazionalità bulgara con precedenti per sfruttamento della prostituzione, V.R.

, 37 anni; gli altri sei, invece sono tutti romani, incensurati. Per loro, oltre a essere stati subito sospesi dall’azienda in cui prestavano servizio, è scattato l’obbligo di dimora e il divieto assoluto di avvicinarsi all’aeroporto.

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