Solenghi veste i panni dell’ultimo difensore del lavoro «artigianale»

La stagione teatrale si avvia verso la pausa estiva. E lo fa tirando fuori dal cilindro titoli che, a dispetto della loro posizione di retroguardia, sono da non mancare. Come l’atteso Chantecler di Edmond Rostand che Armando Pugliese presenta all’Argentina da questa sera: favola moraleggiante che, alla maniera di Esopo, affida a uomini/animali l’arduo compito di rappresentare vizi e virtù degli umani in uno sfoggio di personaggi (30 attori in scena, tra cui Pietro Bontempo, Ernesto Lama, Carla Cassola), musiche eterogenee, lingue dialettali e «animalesche» (traduzione e adattamento a cura di Enzo Moscato), con-fusione di spazi e punti di vista percettivi, maschere e simboli capaci di innescare rispecchiamenti degni di una festosa epopea in cui, volenti o nolenti, ritrovarci tutti. Sempre dal repertorio francese attinge la produzione in arrivo al Quirino, anch’essa da oggi, che vede un grande attore/maestro delle nostre scene quale Mario Scaccia (classe 1919) cimentarsi, insieme con Deborah Caprioglio e Edoardo Sala, in una pochade di Feydeau, Il signore va a caccia, dove la classica trama condita di equivoci, scambi di persona, fraintendimenti e agnizioni viene messa a servizio di un’arguta critica della società di fine ’800. Tra il serio e il faceto si posiziona poi l’allestimento che Pino Quartullo (regista e interprete principale) ha tratto da L’ultima chiamata di Josiane Balasko, ritratto di una pop star sdoppiata tra l’euforia del palcoscenico e l’insofferenza per la vita domestica alla quale il fato ha riservato, però, una possibilità di cambiamento (alla Sala Umberto). Di tutt’altro genere è invece l’interessante lavoro di Sabina Negri programmato sempre da questa sera al Piccolo Eliseo; lavoro che trova in Tullio Solenghi un interprete dal piglio eclettico e moderno e in Marcello Cava un regista sensibile e non scontato. Entrambi si sono dedicati a elaborare L’ultima radio con un trasporto sincero, non scevro da reminiscenze autobiografiche, che li ha fatti appassionare molto al progetto.
Di potere ci parla pure la parodia surreale e stravagante che Copi dipinge in Eva Peron, testo cui mette mano Pappi Corsicato, alla sua prima regia teatrale, per un cast capitanato da Iaia Forte e Cristina Donadio (in scena a India solo fino a venerdì).

Infine vogliamo segnalare un evento che, al di là dei suoi «approdi» artistici, ci sembra emblematico sotto il profilo sociale: un musical sul carcere, «Recidivo Recital» il titolo, firmato dai Presi per caso e diretto da Enrico Maria Lamanna che pesca nelle esperienze dirette dei membri della Cattiva compagnia (detenuti ed ex detenuti) al Teatro7 di via Benevento da giovedì.

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