Solo le donne ricche riescono a evitare il dramma dell’aborto

(...) sono obiettori di coscienza». La cosa grave è che una frase del genere non è solo un’affermazione di chi non ha mai nascosto la propria idea sulle interruzioni di gravidanza. Il grave è che questo è il risultato di una riunione di maggioranza in Regione che ha dichiarato «inemendabile» la mozione del Pdl che non chiedeva di abolire la legge sull’aborto o di smontare chissà come i diritti delle madri, ma semplicemente di aiutare concretamente quelle donne che rinunciano al proprio figlio solo per difficoltà economiche. Cioè la mozione presentata dal Pdl nella speranza di trovare un accordo trasversale chiedeva che la Regione garantisse un sussidio di 300 euro al mese per fare in modo che una mamma possa scegliere se tenere o meno il bimbo che porta in grembo a prescindere dai motivi economici.
La sinistra che a parole dice di credere al dramma di una madre che arriva a non far nascere il proprio figlio, fa di tutto perché non venga cancellata almeno la più triste delle motivazioni di un aborto. La sinistra che dice di credere al dramma di una donna, ci tiene a far in modo che chi ha meno disponibilità economica viva questo dramma. Ma la sinistra è il meno. Il fatto è che la mozione del Pdl, proposta da Matteo Rosso come primo firmatario, è stata bocciata nella riunione di maggioranza. E dal partito che si scandalizza di Enrico Musso perché troppo liberale per i propri gusti cattolici, non arriva neppure un bisbiglio per ribellarsi a una simile posizione della Regione. L’Udc tace, si allinea al volere degli alleati e non sente il dovere di dimostrare almeno una volta nei fatti di credere a quei valori che sbandiera ad ogni elezione.
«Con grande amarezza credo che ancora una volta al buon senso si voglia far prevalere l'ideologia e alla fine per mantenere equilibri partitici non si potrà garantire un sostegno economico concreto a favore di tutte le future mamme che decidono anche di fronte alle tante difficoltà di portare avanti una gravidanza», replica a nome di tutto il gruppo del Pdl, il consigliere regionale Matteo Rosso, promotore e primo firmatario della mozione sottoscritta anche da Lega e Lista Biasotti.

L’«indignazione e lo sconcerto» del centrodestra viene ribadito anche dal parlamentare Roberto Cassinelli, nella speranza che qualcosa cambi entro la riunione di lunedì in commissione, dove qualcuno avrà ancora il tempo di cambiare idea e salvare la faccia. Altrimenti la sinistra e molti cattocomunisti dovranno spiegare perché in Liguria il diritto a non subire il trauma dell’aborto sarà riservato solo alle donne ricche.

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