Solo metà dei britannici si dicono cristiani

La Gran Bretagna è un Paese sempre più laico: nel 2008 solo il 50% si definiva cristiano, contro il 66% nel 1983. In particolare gli anglicani sono il 23%, i cattolici il 9%. Musulmani ed ebrei assommano al 7%

La Gran Bretagna è un Paese sempre più laico: solo la metà dei britannici si dice cristiano, dopo che negli ultimi 25 anni la diffusione della fede ha conosciuto un «rapido declino». Lo afferma una ricerca del National Centre for Social Research (NatCen), che ha analizzato i dati di un sondaggio del 2008 sugli atteggiamenti sociali dei britannici.
Secondo lo studio, c'è inoltre una vasta fetta di popolazione che definisce «fedeli confusi», i quali hanno una vaga fede in Dio ma non necessariamente appartengono a una confessione o vanno in chiesa. Analizzando i risultati, il professor David Voas spiega: «Sempre più persone smettono di identificarsi con una religione. Oggi in Gran Bretagna la principale distinzione è tra coinvolgimento nella religione e indifferenza».
Nel 1983, il 66% dei britannici si diceva cristiano, contro il 50% del 2008 (di cui solo il 23% si riconosce nell'anglicanesimo); contemporaneamente, il numero di coloro che si dicono non religiosi è passato dal 31 al 43%. I non cristiani, inclusi musulmani e ebrei, sono il 7% della popolazione (+2% rispetto a 25 anni prima).
Particolarmente sensibile il calo di quanti, tra gli anglicani, vanno regolarmente a messa la domenica, secondo i dati ufficiali forniti dalla stessa Chiesa: 978.

000 nel 2007, contro 1,2 milioni nel 1983. Per Voas «il declino dei cristiani è in larga parte attribuibile a un allontanamento dalla Chiesa d'Inghilterra». In particolare i cattolici sono passati in 25 anni dal 10 al 9% della popolazione.

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