Sono le donne a tentare più spesso la fortuna al gioco

Siamo un popolo di santi, poeti, navigatori e giocatrici. Sì, avete letto bene, giocatrici. Perché, secondo una ricerca Eurisko, le donne sfidano la sorte in numero maggiore degli uomini (52% contro 48%) in un mercato che coinvolge quasi 30 milioni di italiani, di cui 11 milioni sono utenti abituali. Ma gli uomini, in base a una stima di Agicos, investono nel settore oltre il 65% del movimento complessivo che a fine anno sfiorerà la quota record di 61 miliardi. E di questi oltre 9 finiranno nelle casse dell’Erario. Il dato sulle donne resta comunque significativo. Ne sono consapevoli gli operatori che avvertono la necessità di modificare i messaggi pubblicitari, per anni rivolti a un pubblico prettamente maschile, con risvolti meno aggressivi e messaggi più dediti all’intrattenimento. Ci penseranno i responsabili del marketing a cui non mancano le leve per raggiungere i target più interessanti e accrescere la raccolta di un comparto in continua crescita.
Sul piano geografico il giocatore tipo vive al Sud Italia (35%) piuttosto che al Nord Ovest (27%), al Nord Est e al Centro (19% in entrambe le zone). È presente soprattutto nei comuni da 10mila fino a 100mila abitanti (43%) piuttosto che nelle città fino a 300 mila abitanti o nelle metropoli. Una fetta importante è rappresentata dai giocatori/giocatrici oltre i 64 anni che in percentuale (21%) sono leggermente superiori a quelli di altre età. La fascia meno interessata è quella giovanile compresa fra i 18 e i 24 anni con appena il 10% della popolazione. È più dedito al gioco chi ha un reddito di medio livello (42% del campione) rispetto a chi ce l’ha medio basso (24%). I poveri e i ricchi non rientrano fra i clienti abituali di questo comparto: i primi non hanno abbastanza quattrini da spendere nel gioco, i secondi non avvertono l’esigenza di andare a scomodare la dea bendata. A sfidare la sorte sono soprattutto i pensionati (22%), le casalinghe (17%), gli operai (15%) e gli impiegati (14%). Poco attenti al mercato dirigenti, alti funzionari e liberi professionisti.
Interessanti anche le motivazioni: la maggioranza gioca per «tentare la fortuna», gli altri per «vincere piccole somme» o «mettersi alla prova». Nei giochi numerici conta anche «l’ispirazione». Il Lotto, il SuperEnalotto e il Gratta e Vinci sono i giochi preferiti da chi tenta la fortuna in modo sporadico. Le scommesse sportive piacciono a giovani e meno giovani anche se implicano una competenza che non è di tutti. Quelle ippiche non riscuotono grandi consensi e infatti interessano solo il 3% della popolazione.

C’è materiale a sufficienza per mettere a punto una politica di marketing che coinvolga target selezionati in base ai giochi preferiti, all’età, al territorio e al sesso. L’Italia delle regioni non si smentisce neanche in un settore variegato come questo che ha il grande merito di restituire ai suoi clienti almeno il 75% delle somme investite.

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