La sostenibilità, nuova frontiera dell'innovazione

La Green Technology è la grande rivoluzione dei prossimi decenni e le aziende dovranno adattarsi al cambiamento passando dalla produzione di ricchezza alla ricerca di benessere.

La sostenibilità, nuova frontiera dell'innovazione

La rivoluzione Green Se gli anni Novanta hanno visto l’esplosione della Information Technology, il prossimo decennio sarà caratterizzato dalla Green Technology. Ad affermarlo è Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente UPA, nel corso dell’incontro “Vivere e Comunicare Green” che si è tenuto il 10 novembre a Milano. “Se un quarto della popolazione mondiale ha portato alla situazione ambientale che tutti conosciamo, potete immaginare cosa succederebbe questo modello venisse seguito anche dal resto del mondo” ha affermato de Bianchi, secondo cui il passaggio ad una economia verde richiede anche il ribaltamento della visione del tempo e del futuro: se i decenni passati erano caratterizzati da una visione a breve termine, il prossimo dovrà pensare in maniera radicalmente opposta: il lungo termine. E’ solo ragionando sul lungo termine che il mondo può dare vita ad uno sviluppo sostenibile, che rappresenta l’unica strada per offrire opportunità a tutti, come ha affermato il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

I buoni esempi E sono proprio gli Stati Uniti a dare il buon esempio: “Gli Stati Uniti- ha detto Sassoli- sono stati capaci di cambiare pagina in brevissimo tempo: chi si sarebbe aspettato, appena pochi anni fa, che gli americani si sarebbero adattati a viaggiare su macchine più piccole e meno energivore?”. E anche le aziende americane sembrano aver accolto la filosofia green: la multinazionale Procter & Gamble ha messo a punto prodotti per lavare con acqua fredda. Il buon esempio americano è seguito in Europa: il 21% delle famiglie inglese lava in acqua fredda e in Olanda la percentuale sale a oltre il 50%. Ma gli esempi di buona condotta ambientale non arrivano solo dagli USA, ma anche dal paese che, oggi, è accusato delle peggiori pratiche ambientaliste, la Cina. “L’uomo più ricco di quel paese”- ha proseguito Sassoli- produce batterie. Ha fatto soldi, e tanti, convicendo i cinesi a viaggiare a 60 km/h su auto elettriche”. La Cina inoltre sta spendendo l’equivalente di milardi di dollari per introdurre treni ad alta velocità ed epandere la propria rete ferroviaria.

Passare dal PIL al BIL Il mondo, ha insistito Sassoli, non può più permettersi un modello di sviluppo economico basato sul consumo e sulla scarsa attenzione delle risorse. E’ fondamentale passare da una visione di ricerca assoluta della produzione di ricchezza ad una ricerca del benessere, cioè dal PIL, Prodotto Interno Lordo, al BIL, Benessere Interno Lordo. E’ necessario un cambio radicale di mentalità: bisogna capire che si può diventare ricchi, realizzare profitti, pur rispettando l’ambiente perché, come dicono gli australiani, senza ecologia non c’è economia, senza economia non c’è pianeta, e senza pianeta non c’è profitto.

Un ruolo fondamentale in questo cambio di mentalità lo devono svolgere secondo Sassoli le organizzazioni ecologiste e quelle impegnate nella comunicazione ambientale: “Solo con il loro forte coinvolgimento, e con il loro supporto, è possibile portare all’attenzione del grande pubblico, della massa di consumatori, quei prodotti e quei servizi che veramente rispettano l’ambiente”.

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