Si potrebbe pensare che Albus Silente sia nato così: un mago eccezionale, comprensivo, sapiente, ironico, coraggioso, tenero e rigoroso allo stesso tempo e, soprattutto, saggio, così saggio da sapere di commettere comunque degli errori, come tutti. E, in effetti, anche Silente, prima di diventare il preside di Hogwarts e il mentore di Harry Potter, colui che lo guida nella lotta al Signore Oscuro, ha percorso un cammino fatto di ostacoli e di inciampi. Insomma, anche lui sa che cosa significhi sbagliare. E anche per lui, come per il suo pupillo Harry, c'è un romanzo di formazione, in questo caso un copione, quello di I segreti di Silente, terzo episodio della saga degli Animali fantastici: il film è uscito in primavera nelle sale, la sceneggiatura originale è appena stata pubblicata in contemporanea mondiale e nel nostro Paese, come sempre, da Salani (pagg. 288, euro 18,90), editore italiano di J.K. Rowling. A firmarla è anche Steve Kloves, sceneggiatore di sette dei film di Harry Potter, produttore di Animali Fantastici e dove trovarli e Animali Fantastici. I Crimini di Grindelwald e regista di Omicidi di provincia e I favolosi Baker.
Oltre alla prefazione di David Yates, regista dei tre episodi della saga con protagonista il magizoologo Newt Scamander e di quattro film di Harry Potter, nel volume ci sono alcune chicche per i fan, come bozzetti e disegni dei protagonisti e dei loro costumi, rendering dei luoghi del film, dal pub al treno magico (non è l'Hogwarts Express, è un convoglio attaccato a un vero treno, nascosto però all'interno di un vagone merci...) e commenti di scenografi, grafici e attori. Per esempio Jude Law, che interpreta proprio Silente, del suo personaggio dice: «L'uomo che abbiamo imparato ad amare nei film di Harry Potter non è ancora pienamente formato, e così vediamo un Albus che affronta decisioni e situazioni che hanno un grande impatto emotivo sulla sua vita. Tutto questo lo porterà a diventare il saggio, amatissimo preside Albus Silente. Qui lo vediamo confrontarsi con il suo passato, con vecchi amici e nemici e anche con se stesso». Chi sono questi amici e nemici? Beh, innanzitutto il perfido Gellert Grindelwald (che non ha più il volto di Johnny Depp, bensì di Mads Mikkelsen), che vorrebbe assoggettare il mondo dei maghi e, anche, quello dei disprezzatissimi babbani. E a questo punto c'è un ma, che riporta a certi sbagli di gioventù di Silente... Questo piano per «dilaniare il mondo» e rendere tutti suoi schiavi («accoliti») è stato elaborato da Grindelwald in gioventù nientemeno che con lo stesso Silente: e il futuro preside non può attaccare direttamente l'ex amico perché, a legarli, c'è un patto di sangue. Che nel mondo magico è una cosa terribilmente seria.
Perché Silente aveva stretto questo patto? Nelle sue parole: «Amore. Arroganza. Ingenuità». E tanto basta alla squadra di intrepidi e anche un po' improbabili eroi, capitanati da Newt Scamander, per combattere la guerra per il bene al posto suo. Newt, ovvero Eddie Redmayne, è una specie di Harry, come spiega l'attore stesso: «Silente è sempre stato un enigma. Ha una sorta di scintilla, una specie di natura giocosa che mantiene anche quando la posta in gioco è assurdamente alta. Ma tra Silente e Newt c'è anche un rapporto quasi padre-figlio, o maestro-apprendista. Nei film precedenti Silente ha più o meno mandato Newt a fare il lavoro sporco al suo posto.
In questo film comincia ad aprirsi con lui». A rivelare i suoi segreti, anche quelli più scomodi, perché c'è sempre qualcosa di più grande verso cui puntare la bacchetta: sconfiggere quel Signore Oscuro che vuole «incenerire il mondo», chiunque egli sia.
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