Partito da Cellino San Marco alla volta di Milano per cercare il successo quando era ancora giovanissimo, Al Bano Carrisi si è trovato ad affrontare anche situazioni ambigue e pericolose.
A raccontarlo è stato proprio lui durante un intervento nel corso della trasmissione radiofonica “I Lunatici”. “Nel 1961 a Milano qualcuno mi propose di fare il corriere della droga – ha rivelato per la prima volta Al Bano, che ai tempi era impiegato in un ristorante molto vicino al Duomo - .Qualcuno mi vide solo e sperduto e provò a incastrarmi. Mi chiesero quanto guadagnassi al mese, mi dissero che avrei potuto guadagnare molto di più consegnando delle buste ad alcune persone. Io risposi di no, dissi che stavo bene così come stavo. Pensavano di poter comprare tutto con i soldi”.
Vaccinato, grazie al padre, contro “certi pericoli”, Al Bano ha sempre cercato di evitare situazioni spiacevoli e quella, ha ammesso, è stata “la proposta più assurda” mai ricevuta. Da sempre contrario alle droghe, però, il cantante di Cellino San Marco ha avuto a che fare con “gente del settore” anche in un’altra occasione, quando si trovava alle Canarie. “Un ragazzo mi offrì della marijuana. Ma io detesto la droga – ha continuato a raccontare - . Preferisco ubriacarmi di albe, tramonti. Quella per me è la vera droga. Gli elementi di vita che regalano vita. E mi dispiace vedere tanta gente che si abbandona facilmente alle emozioni di un paradiso che paradiso non è".
Uomo temprato nel corpo e nell’anima, Al Bano si è fermato a parlare anche dei prossimi impegni lavorativi e il 2020 si prospetta un anno molto ricco. “Il mio 2020 è iniziato alla grande. So già quello che farò fino al 29 dicembre, tra musica e televisione. Mi sento una energia incredibile. Grazie a Dio”, ha commentato lui. Tra i progetti futuri, però, sembra essere svanito quello della recitazione. “La fiction con Lino Banfi? Stava arrivando, poi non so cosa è successo – ha fatto sapere - . C'è stata una retromarcia, dei ripensamenti. È una cosa strana, era già tutto pronto, non ho capito bene cosa può essere successo [...]Nessuno mi ha dato una spiegazione, ma pazienza. Non è il mio mestiere, lascio andare come è giusto che sia”.
Infine una battuta sul Festival di Sanremo 2020, la cui presenza sembra essere ancora incerta. “Il più bello per me fu quello della prima volta. Il 1966, Sanremo giovani.
C'era anche Lucio Dalla, che vinse – ha ricordato - . Poi la seconda volta fu nel 1968. Io cantavo ‘La siepe’. Ritrovarmi big mi fece un effetto pazzesco. Quel festival me lo porterò per sempre addosso”. Nessuna parola, invece, sul prossimo Festival della Musica Italiana targato Amadeus.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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