Fedez e J-Az hanno davvero fatto arrabbiare tutti con il loro ultimo singolo "Vorrei ma non posto": dopo le polemiche sulle presunte visualizzazioni comprate, alcuni rettori hanno chiesto di censurare una parte della loro canzone.
Da quando è uscito il pezzo, non sono mancate critiche, battibecchi, ma anche tanti complimenti. Insomma, il pubblico si è diviso: da una parte c'è chi ha già in testa il ritornello della canzone, dall'altra c'è chi accusa i due cantanti e li rimprovera. Questa volta nella bufera è finita la frase "e compreremo un altro esame all'università". Secondo alcuni rettori o un rettore dell'università, (i due cantanti hanno spiegato che non hanno ancora capito con precisione da chi parte l'accusa ndr) con quelle parole molti studenti potrebbero farsi forza e potrebbero preferire cose illecite ad un percorso di studi irregolare. Non solo. Quella frase svilisce il lavoro onesto di tante prersone preparate in quel settore.
Fedez e J-Az hanno pubblicato un video sulla loro pagina personale di Facebook per spiegare i motivi della censura e dicono che alcuni professori starebbero preprando un esposto al Ministero della Comunicazione per far rimuovere dalla tv la parte di brano incriminata. I due rapper milanesi sono rimasti senza parole e nel filmato hanno voluto spiegare che la loro era soltanto una battuta, ma evidentemente oltre a non essere stata capita c'è qualcosa sotto che non fa stare tranquilli i rettori.
J-Az, infatti ha detto: "Sapevamo che in tanti ci odiavano, ma non pensavamo che fossero rettori dell'univeristà. La nostra era una battuta, ci dispiace che non l'abbiate capita. Anzi, apro una parentesi, forse dopo la nostra frase non potrete più andare a letto con le studentesse per i voti? Noi non vogliamo convincere nessuno, abbiamo solo descritto l'Italia nazional popolare dove tutto è ciclico anche la corruzione".
Anche Fedez ha commentato il fatto e in altre parole ha espresso lo stesso pensiero del collega.
La presunta censura ha subito fatto il giro del web e da qualche giorno, matricole e laureandi dell’Università Statale di Milano, Bicocca, Iulm, Politecnico stanno dicendo la loro sulla frase. Alcuni lo fanno con ironia, altri con toni più duri: "Facile fare i rivoluzionari antisistema quando si guadagnano milioni grazie alla tv del suddetto sistema".
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