Il Gassmann delatore è diventato un vero e proprio caso. Succede quando si affidano al web frasi e parole che posso scatenare accese polemiche non solo per il contenuto ma anche per le intenzioni. E così il cinguettio di Alessandro Gassmann, contro i vicini festaioli, ha dato il via ad un effetto domino che ha visto protagonista l'attore che dopo aver acceso la miccia della polemica, ha fatto un passo indietro, rendendo privato il suo account Twitter e bloccando decine di utenti che avevano manifestato il loro dissenso pubblicamente.
Pochi giorni fa l'attore, figlio del celebre Vittorio Gassmann, ha affidato a Twitter un post di sfogo nel quale denunciava alcuni vicini che, in zona rossa, avrebbero dato una festa privata in casa loro. Che fare? Si era chiesto ironico Alessandro Gassmann: "Chiamare la polizia e rovinarti i rapporti con il vicino, ignorare e sopportare, scendere e suonare...". Un quesito per testare la reazione dei suoi follower, visto che la decisione - di denunciare - l'attore sembrerebbe averla presa, dicendosi "fiero" di averlo fatto, salvo poi cancellare il tweet e dire di non aver fatto "nulla". Il popolo del web si è diviso tra favorevoli e contrari ma l'ondata di critiche e le polemiche scatenatesi nel giro di poche ore hanno trasformato quella domanda in un caso. Decine gli utenti bloccati dall'attore: "Ma solo me ha bloccato?", "Ho fatto una ricerca e digitando Alessandro Gassmann mi ha bloccato anche lì".
Una storia che sembra una fiction e che invece è realtà e affonderebbe le radici addirittura nel passato. Secondo alcuni utenti del web, infatti, Alessandro Gassmann avrebbe fatto una denuncia simile, sempre contro vicini di casa rumorosi, un anno fa in pieno lockdown: "Ma perché Gassmann ha sempre vicini così? L'anno scorso litigava con altri vicini in chissà quale altra casa. Ma fatti una villa tu che puoi". Insomma un caso che promette di tenere banco per lungo tempo e che ha indotto l'attore a tornare su Twitter - solo per i suoi follower - e sfogare la sua rabbia per quanto accaduto: "Dire quello che si pensa, e chiedere il rispetto delle regole ,dopo quasi un anno e mezzo di pandemia, viene da una parte consistente, vissuto con reazioni di violenza , con insulti personali e minacce. Grazie a chi ,anche se in disaccordo, ha voglia di confrontarsi".
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