Che originale la «Vedova allegra» della Crippa

Ttra le doti di Maddalena Crippa non è secondaria l'arte del canto. Tanto è vero che in passato abbiamo ammirato questa sua capacità in un bellissimo recital dedicato alla canzone d'autore. Ma quale è stata la sorpresa quando lei stessa ha presentato un'originale rilettura della Vedova allegra. Che la Crippa con l'abilità che le conosciamo di spaziare tra l'italia- no e il tedesco assicura a fine spettacolo di voler riprendere appena possibile in decine di repliche sbaragliando la platea in tutti i ruoli di volta in volta disponibili a seconda della serata. Dato che lei vuole essere anche Danilo, il conte che fa capitolare l'irrequieta signora Glavary. E dato che tutto torna quando, in piena carriera, si è coraggiosamente deciso di raccogliere tutte le provocazioni possibili lei, ridendo, non esclude prima o poi di interpretare nella famosa operetta anche il ruolo di una grisette. Anche se gli ostacoli da superare sono tanti, lei non cede. E con la sua voce ammaliatrice si muove disinvolta tra i musicisti della sua piccola equipe non solo divertendo il suo pubblico ma vincendo addirittura la scommessa di essere una, nessuno e centomila. Ma non si creda che quest'ultima scelta di «Allegra vedova» sia solo da imputare al suo notevole estro concertante.

Perché lei, nello spettacolo percorre le battute come fossero note e le note come fossero un bizzarro concerto tra parola e azione. E per concludere diremo una sola parola: non brava, bravissima con tanto di superlativo assoluto.

VEDOVA ALLEGRA - Milano, Teatro Franco Parenti

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