Che piacevole sorpresa Bridget Jones

Che piacevole sorpresa questa commedia inglese. Tratta da un vendutissimo romanzo di tale Helen Fielding. Il diario di Bridget Jones (in onda stasera alle 21.15 su La5), diretto nel 2001 dalla regista Sharon Maguire, è il primo capitolo di una fortunata trilogia, i cui due episodi successivi non lo valgono di certo. Un film sfacciatamente schierato dalla parte delle single (le zitelle di una volta), che mette sulla graticola il maschio, fatuo, meschino e bugiardo. Siamo a Londra, ai giorni nostri. Ha una completa disistima di sé la trentaduenne Bridget Jones (Renée Zellweger), piuttosto sovrappeso e in perenne crisi sentimentale, che annota scrupolosamente nel diario le tappe del proprio calvario, sognando ad occhi spalancati il principe azzurro. La ragazzona, impiegata in una casa editrice, si innamora di colpo del capufficio, il galante farfallone Daniel (Hugh Grant), che prima la porta al settimo cielo e poi puntualmente la cornifica. Ecco allora rispuntare un antico amico di famiglia, il distinto avvocato in carriera Mark (Colin Firth), con il cuore impegnato a corrente alternata. Chi mai sarà l'uomo giusto? Dolce e inattesa sorpresa sotto la neve.

Un'avvertenza per il pubblico più tradizionalista: l'umorismo inciampa spesso in espliciti ammiccamenti sessuali, appesantiti a volte da un linguaggio inutilmente sboccato. Un plauso alla minuscola protagonista, la grassoccia (per contratto) texana Renée Zellweger: qui è più attraente, oltre che più brava, di tante bellone.

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