La commedia a episodi torna a parlare di corna

A partire dagli anni '50 e per almeno un trentennio, la commedia all'italiana si è arricchita di un sottogenere che ha contribuito a fare la sua fortuna: quello dei film a episodi

La commedia a episodi torna a parlare di corna

A partire dagli anni '50 e per almeno un trentennio, la commedia all'italiana si è arricchita di un sottogenere che ha contribuito a fare la sua fortuna: quello dei film a episodi. Sono talmente tanti i titoli, di quel periodo, girati con questo «stratagemma» da rendere impossibile citarne alcuni, rischiando di dimenticarne altri altrettanto importanti. Negli ultimi anni, invece, si è perso un po' il gusto, salvo qualche raro episodio, di riproporre una formula che si era rivelata, all'epoca, vincente. Gli infedeli, visibile su Netflix, vuole rinverdire la tradizione anche se, va detto, si tratta dell'ennesimo remake di una pellicola francese (addirittura, del 2012), brutto male del cinema italiano che, sempre più in carenza di buone idee, fa prima a pescare dal vicino che a metterci del suo. Sia come sia (ad onor del vero, ci sono anche situazioni non presenti nel film transalpino), Gli infedeli mette in scena cinque storie, apparentemente separate tra loro, ma con un unico comun denominatore: l'infedeltà, tema caro alla nostra filmografia. Di volta in volta, sia Riccardo Scamarcio, sia Valerio Mastandrea (con in più Massimiliano Gallo protagonista di prologo ed epilogo), si trovano alle prese con episodi legati alle corna (nel cast femminile, Laura Chiatti, Valentina Cervi, Marina Foïs, Euridice Axen). Nel primo, una coppia sposata da dieci anni, dopo una cena tra amici, si interroga su eventuali scappatelle. La moglie invita il marito ad aprirsi e lui (Mastandrea) lo fa: apriti cielo. Se non che dopo, anche lei ammette di averlo fatto. I toni che dovevano essere tranquilli, diventano pesanti. In quello successivo, Scamarcio, a una convention aziendale, cerca di portarsi a letto qualcuna, finendo per ricevere, inevitabilmente, dei due di picche.

Il più riuscito è il terzo, con Mastandrea alla scoperta dei locali privé, mentre il quarto, con Scamarcio che copre le scappatelle facendo credere alla moglie di avere delle allucinazioni, è il più originale. Nulla di clamoroso sul tema dell'amore, ma godibile. Sull'argomento, recuperate, su Amazon, il meraviglioso Lovers, firmato da Matteo Vicino.

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