Corrado, l'astronauta della satira che deve rendere simpatica la Gruber

Il comico impegnato in una cartolina surreale dopo «Otto e mezzo»

Corrado, l'astronauta della satira che deve rendere simpatica la Gruber

«N'do sto?» «Su La7».. «A fa che? Boh, mo' vediamo»... E chissà cosa si inventerà Corrado Guzzanti, la vaghezza fatta comico, l'astrazione fatta personaggio, il surrealismo fatto presentatore, per il nuovo programmino che ha accettato di realizzare per La7 dalla prossima stagione. Il più sfuggente e imprevedibile degli attori comici nostrani sarà impegnato da novembre in una specie di «cartolina» satirica di pochi minuti collocata subito dopo Otto e mezzo di Lilli Gruber, un momento sulfureo, svalvolato, senza alcun intento istruttivo, che farà da «ponte» tra le serie riflessioni e interviste della Gruber e gli altri talk di approfondimento della prima serata. Un tentativo di parlare dei fatti della giornata, della società, e della politica alla maniera di Corrado, senza guardare in faccia a destra o sinistra, senza chiudersi nei cliché delle divisioni ideologiche, prendendo in giro gli «snobboni» di sinistra o i «buzziconi» di destra. Pochi secondi di ritratto delle manie e delle malattie degli italiani.

Insomma, è il ritorno di Guzzanti a fare la televisione viva, la vera novità del palinsesto de La7 presentato ieri a Milano. Tv creata sull'emozione del momento, dei fatti di giornata. Diversa dall'ultimo lavoro che lo ha impegnato su Sky lo scorso anno in quella specie di teatro della fiction che fu Dov'è Mario? e che pure fu un memorabile pezzo di televisione dove mise alla berlina i difetti del popolo di destra e di sinistra.

«Corrado - ha commenta Cairo, patron de La7 - è pronto per tornare sulla tv generalista con un'idea di grandissima qualità». Addirittura Matteo Renzi ha commentato l'«acquisto»: «Complimenti ad Andrea Salerno (neo direttore de La7, ndr). Portare Guzzanti a La7 è un colpo incredibile, da lui mi farei imitare», ha detto il segretario del Pd a Mentana, durante la registrazione di Bersaglio mobile, in onda ieri sera. E certamente a trainare verso la rete Guzzanti è stato il neo direttore Andrea Salerno, che per anni ha lavorato nella Raitre dove sono cresciuti i vari fratelli Guzzanti, la Dandini e anche Diego Bianchi che è stato il primo a passare dal terzo canale a La7 e che da settembre approderà con un suo show in prima serata.

Ma, a Corrado, tocca stupirci ancora. Mica si può ripresentare con le sue imitazioni, i suoi personaggi e i suoi sketch storici, da Quelo a Vulvia a Lorenzo, quelli che ci hanno fatto ridere negli anni d'oro di Avanzi, Tunnel, Pippo Chennedy Show, nella mitica Raitre di Angelo Guglielmi. Gli tocca inventarsene un'altra. Tanto, poi, anche se non lo capiamo del tutto, non importa, basta che ci faccia ridere.

Del resto dei tempi di Avanzi ne è passata di acqua sotto i ponti. «Quella è stata una stagione irripetibile - ha detto in un'intervista - . Era un'epoca diversa. È un bene che oggi esista tanta satira e che il web sia incensurabile, ma a un certo punto e parlo solo per me ho avvertito che si era persa la scintilla dei tempi in cui non la chiamavamo neanche satira, ma solo comicità». Ormai quei personaggi, quelle imitazioni, sembravano organici al sistema. I politici, da Prodi a Tremonti a Bertinotti che prima si infuriavano, facevano a gara per essere imitati. Decise di fare altro.

Poi arrivarono Il caso Scafroglia con l'aspra critica al governo Berlusconi, il film Fascisti su Marte, Aniene, la serie Boris, il teatro, e tanto altro... Ora tocca dire qualcosa di lunatico nella «Telekabul» di Cairo.

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