«Sao ko kelle terre»... E subito ci ritroviamo, ci riconosciamo. Anno 960 o giù di lì dopo Cristo, spuntano i «Placiti Campani». Siamo già noi, tutti figli del volgare italiano. E della lingua fonetica, non soltanto detta, ma anche scritta foneticamente.
Ora scopriamo di aver avuto, molto tempo prima, altri fratelli: gli Elamiti. Fra 2300 e 1900 avanti Cristo, vivevano nel territorio dell'attuale Iran occidentale. La loro capitale era Susa, l'attuale Shush, e la loro lingua, l'elamico lineare, è il primo esempio noto di una scrittura completamente fonetica, come la nostra, appunto. Lo ha appurato un gruppo internazionale composto da cinque studiosi, fra cui due italiani, Gianni Marchesi, docente di Assiriologia a Bologna, e Gian Pietro Basello dell'Università di Napoli «L'Orientale», professore di elamico, filologia iranica e storia dell'Iran antico e tardo antico.
«Per la prima volta - commenta Marchesi - a distanza di quattromila anni gli antichi Elamiti ci parlano direttamente attraverso la loro scrittura». Ecco, parlare attraverso la scrittura, cosa che l'elamitico cuneiforme non poteva fare... Il punto di partenza della scoperta è stato lo studio di alcune iscrizioni incise su monumenti di Susa risalenti al XXII secolo a.C. Queste iscrizioni sono redatte in due scritture, l'elamico lineare e il cuneiforme, e in due lingue: una è ancora da determinare, ma potrebbe essere una forma arcaica di elamico, mentre l'altra è l'accadico, detto anche babilonese, noto dalla decifrazione del cuneiforme nella seconda metà del XIX secolo.
Spiega Marchesi: «Vi si citano un re di nome Puzur-Sushinak e un dio chiamato Insushinak. Le parti finali di questi due nomi coincidono e ciò ha reso relativamente facile l'identificazione delle sequenze dei simboli grafici corrispondenti a questi due nomi in elamico lineare: dovevamo soltanto trovare due sequenze che finissero nello stesso modo. Così, da questi due soli nomi, abbiamo ottenuto i valori fonetici di nove segni dell'elamico lineare, che poi abbiamo utilizzato per identificare altri nomi e ottenere ulteriori valori fonetici. La decifrazione ha anche confermato che la lingua scritta fosse l'antico elamico».
L'esame di una serie di coppe d'argento iscritte sia in elamico lineare, sia in
cuneiforme, ha fatto il resto. Ben 72 simboli grafici del repertorio dell'elamico lineare sono stati la base per scoprire questa scrittura del tutto fonetica, con vocali, consonanti e sillabe. Come in «sao ko kelle terre»...
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