La prima cosa che farà ora che i ristoranti riaprono è andare a mangiare una buona pizza. Cuore napoletano non mente. Ma se non la trovate seduta a un tavolino in giro per Roma, potete incontrare il sorriso, la forza e la grinta di Serena Autieri su Canale 5 nella fiction Buongiorno, mamma! (prodotta da Lux Vide). L'attrice, cantante e doppiatrice interpreta il ruolo di un'insegnante di sostegno che, dopo una tragedia, cambia città e ritrova coraggio e voglia di vivere nell'incontro con il preside della nuova scuola, impersonato da Raoul Bova. Accolta con favore dal pubblico al debutto di mercoledì scorso (3.871.000 spettatori con il 18 per cento di share), stasera va in onda la seconda puntata dove il personaggio della Autieri, Miriam, si svelerà meglio e prenderà più spazio nel racconto.
Serena, la serie affronta temi attuali e interrogativi esistenziali come l'adolescenza, il riscatto sociale, il fine vita. Argomenti che hanno fatto presa sugli spettatori.
«Infatti, sono storie di vita vera: le persone si sono rispecchiate, riconosciute. In questo momento in cui siamo tutti sulla stessa barca, credo che molti abbiamo il desiderio di condividere emozioni. E, comunque, incrocio le dita perché siano accolte bene anche le altre puntate».
Il tema trainante è quello dell'eutanasia: la moglie di Bova è in coma da sette anni. La domanda fa da sottofondo: è vita questa?
«È un argomento molto delicato e intimo. Qui non contano le posizioni personali, neanche la mia, conta la delicatezza con cui è stato trattato l'argomento, anche nell'interpretazione di Raoul. Ispirata da una storia vera (una donna rimasta in coma per 29 anni), la serie punta soprattutto sull'aspetto dell'amore assoluto con cui marito e figli accudiscono moglie e madre».
Argomento universale è la difficoltà del passaggio all'età adulta.
«Sono contenta che la serie abbia attratto anche un pubblico giovane. Alcuni ragazzi mi hanno detto di essersi rispecchiati nelle ansie, nelle paure vissute dai personaggi».
Lei, nella finzione, è un'insegnante di sostegno, ruolo che in quest'ultimo anno di scuole chiuse è stato ancora più importante.
«Miriam per professione è vicino ai giovani, li aiuta e grazie a loro ritrova anche se stessa. In questa ricerca incontra Guido, due fragilità che si confrontano e si supportano».
È stata la prima volta che ha recitato con Bova.
«Sì, ma ci siamo conosciuti meglio dopo, quest'inverno in Puglia, chiusi nel set di The Cristhmas Show (con Ornella Muti, Solenghi e Pannofino) che sarà nelle sale a dicembre. Raoul è una persona all'apparenza riservata e schiva, ma quando entri in confidenza scopri quanto sia solare, divertente, ironico».
Da madre (di Giulia, 8 anni) come ha vissuto quest'anno di bambini privati della socialità?
«Noi, io e mio marito, abbiamo cercato di raccontare tutto a Giulia, di renderla partecipe e consapevole. Credo che comunque, nonostante tutto, le esperienze ti aiutino a crescere. Ci siamo dati da fare: abbiamo studiato, scritto, pedalato in casa, ritinteggiato la cameretta».
Lei è un'attrice importante, suo marito Enrico Griselli un impresario teatrale (Engage Produzione). Avete visto tanti colleghi e maestranze disperate in queste mesi. Come si riparte?
«È stato un dolore immenso. Adesso non servono parole, serve fare in fretta. Ho detto a mio marito: ricomincia da spettacoli piccoli, anche minuscoli, comunque sono un segnale di ripartenza».
Quale sarà il primo testo che lei porterà in scena?
«Devo ancora decidere. Non un musical perché è troppo complicato per questo momento. Ma il teatro è linfa, mi ha fatto comprendere i miei limiti e la mia forza e presto ci tornerò. Intanto sto lavorando a un progetto musicale. E poi sono anche nel film di Salemme Con tutto il cuore in uscita a dicembre».
E, nel frattempo, le piacerebbe allargare la famiglia.
«Ci proviamo, ma senza accanimento: se arriverà ne saremo felici, altrimenti siamo contenti lo stesso. Per fortuna ho incontrato un uomo meraviglioso, in una età matura per entrambi, ci siamo scelti, ci siamo rincorsi (lui lavorava a Dubai, io sui set in giro per il mondo) e abbiamo voluto Giulia con tutto il cuore».
Cosa le piacerebbe fare dopo la cena in pizzeria adesso che si riapre?
«Vorrei viaggiare, viaggiare e poter riabbracciare le persone a fine spettacolo».
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