Oggi si è tenuta a Milano la prima udienza del processo che vede imputato per spaccio di droga il trapper DrefGold che fu arrestato lo scorso 23 agosto scorso quando la polizia fece irruzione nel suo appartamento milanese trovandoci oltre 100 grammi di marijuana e hashish e 12mila euro in contanti.
Al momento dell’arresto il cantante, vero nome Elia Specolizzi, si proclamò subito innocente e dichiarò: “Io non spaccio, sono solo un consumatore conclamato di cannabis in quantità massicce e quella era la mia scorta personale per l’estate”. Ma la sua versione non convinse gli inquirenti perché non spiegava la presenza di hashish e di tutti quei soldi in contanti.
Il trapper 22enne fu quindi rinviato a processo per spaccio di droga e questa mattina è iniziato in aula il dibattimento. Per far cadere le accuse contro il suo cliente l’avvocato Niccolò Vecchioni ha scelto di puntare tutto sul fatto che DrefGold è un artista affermato che guadagna migliaia di euro l'anno e non ha quindi nessuna necessità di mettersi a spacciare per guadagnare soldi.
Il suo legale ha quindi depositato una serie di documenti atti a dimostrare le floride finanze del trapper milanese che vanta collaborazioni con Sfera Ebbasta e Capo Plaza e che lo scorso anno ha debuttato da solista con l’album “Kanaglia”.
Tra i testimoni citati dal suo avvocato, oltre ad alcuni amici che erano con lui il giorno dell’arresto, c’è anche il padre del cantante, perché “una parte dei soldi trovati glieli aveva dati proprio il genitore”.L’accusa ha chiesto, invece, di poter sentire in aula gli agenti che eseguirono l’arresto di DrefGold. La prossima udienza è stata fissata per il 12 novembre.
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