Le favole private di Ylenia Lucisano La cantautrice calabrese pubblica il primo cd e lo presenta martedì a Eataly a Milano

«Sposa ancora inviolata del silenzio, figlia del lento tempo e della quiete, narratrice silvana che più dolce della rima sai favole narrare». (Keats, poeta romantico, per il matrimonio di una fanciullina, 1800).
«Se al mondo non contassero i minuti, se il buio non sembrasse così grande, lascia le tue scarpe, lasciale indietro, il volo è forse l'unica risposta». Pacifico per Ylenia Lucisano, 2014.
Piccolo universo, disco d'esordio di Ylenia, ventiquattrenne calabrese, è il pentagramma su cui questi versi suonano l'aria dello stesso canto. Un canto che racconta come sottrarsi al tempo e acquietare le domande sull'inconoscibile, per tagliare il nastro inaugurale della vita e affrontarla anche senza capirla. Come la sposa di Keats, Ylenia narra le favole private dell'attimo che precede l'età adulta, quello in cui ci si trova davanti a due strade: l'utopia, la dispotica volontà di cambiare tutto o il sogno, il modo in cui la realtà ispira la fantasia e con essa crea un connubio rassicurante. Ylenia sceglie il sogno perché al mondo vuole bene e intende goderselo, non rivoluzionarlo. In 10 brani - firmati tutti Lucisano più uno Pacifico, uno Daniele Ronda, uno Giulia Mazzoni e uno Silvio Masanotti - dimostra che si può essere legati alla realtà, voltando a proprio vantaggio le sue brutture. Come? Osando senza aspettarsi che nessuno, nemmeno chi amiamo, ci venga incontro e mantenendo comunque le braccia tese.
Simone Weil sarebbe stata fiera di lei. Saffo ne avrebbe ammirato il soffio, il dilagare lento e calmo che, come i pleniluni a lei cari, Ylenia trasforma in note capaci di passare dalla pacatezza alla convulsione, mantenendosi consone. Note che, come lei, rispondono solo se interrogate. La venatura folk, sposata a un pop raffinato ma accessibile, pervade il disco, senza caratterizzarlo con pretese e vanti di appartenenza. Di calabrese ci sono la tenacia e una simpatica spocchia autarchica, la stessa necessaria a godersi i piaceri del corpo.

Il quarto brano è un elogio della masturbazione femminile e dimostra come, in una donna, anche il piacere procurato in solitudine abbia bisogno di appagamento intellettuale. Il disco, prodotto e pubblicato da Bollettino Edizioni Musicali e distribuito da Art First, esce martedì, stesso giorno dello showcase a Eataly Smeraldo di Milano.

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