La galleria itinerante del giovane Sciaky

Il fotoreporter ha organizzato quattro mostre senza sede fissa con la sigla "Around Gallery"

La galleria itinerante del giovane Sciaky

Si chiama Around Gallery ed è una galleria fotografica che si sposta. Pop-up si direbbe in gergo più contemporaneo, nel senso che non ha sede fissa, ma va in giro e compare in spazi diversi riempiendoli di nuove energie. L'idea è di un giovane fotoreporter, Milo Sciaky, una laurea in economia, poi una formazione artistica nel campo della moda e come assistente del ritrattista Bob Krieger. S'è inventato un modo per combattere la crisi che coinvolge questo settore e trasformare la fotografia in azione viva appendendo al muro le opere, stampandole, producendo libri. Ha già organizzato 4 mostre. Partite dal territorio milanese con allestimenti che durano due, tre giorni, si sono diffuse a livello nazionale. Come racconta Sciaky, gli autori (coinvolti finora Massimo Di Nonno, Daniele Vannini e Alessandro Ummarino, un suo scatto nella foto), diventano parte dell'organizzazione. Se il gallerista si occupa di investimenti, produzione, location, le sinergie arrivano fino al trasporto delle opere, alla stampa e al montaggio.
«Ciò che mi dà soddisfazione - prosegue Sciaky - è fare arrivare la cultura fotografica a un pubblico che non ha dimestichezza con l'argomento. La gente entra curiosa, nota i prezzi più bassi rispetto al mercato, interagisce con l'autore e con me che spiego l'idea. Cerco di sfruttare la carenza di mezzi a mio vantaggio, mi adatto con un approccio dinamico, divertendomi e imparando continuamente. Qualcuno potrebbe pensare che io sia matto ad affrontare questa avventura in questo momento, ma credo che la fotografia debba tornare a essere un momento contemplativo. Il web e i social network l'hanno trasformata in un prodotto di consumo effimero, voglio ridarle valore facendo fermare le persone davanti a una stampa appesa alla parete». Il prossimo passo è aprire a gennaio la casa editrice». «Si chiamerà sempre Around Gallery. Non pubblicherò cataloghi, ma libri d'autore e monografie, dando spazio ai fotografi che già stanno collaborando con me e a nuovi nomi.

Il primo libro sarà dedicato al lavoro di Massimo Di Nonno presentato nell'ultima mostra: una ricerca sull'inquinamento luminoso, dal titolo Lightroom, che indaga alterazioni dei livelli di luce naturale presenti nell'ambiente notturno e che modificano la percezione degli spazi interni».

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