"Green Book" di Peter Farrelly, presentato al Toronto Film Festival, dove ha vinto il premio del pubblico, e alla Festa del cinema di Roma 2018, è uno dei migliori film di questo inizio d'anno.
Appassionante incrocio tra dramedy e road movie, trae ispirazione da una storia vera e regala divertimento ma anche contenuti sui quali riflettere.
Siamo nell'America degli anni Sessanta. Il buttafuori italoamericano Tony Lip (Viggo Mortensen), rimasto momentaneamente senza lavoro, si ritrova ad accettare di fare da autista, assistente personale e bodyguard a un famoso pianista di colore, Don Shirley (Mahershala Ali), durante una serie di concerti nel sud degli Stati Uniti. Armati di "green book", guida per automobilisti contenente i motel, i ristoranti e le stazioni di servizio in cui sono ammesse le persone di colore, i due viaggeranno per otto settimane 'sfidando' ambienti in cui vige la segregazione razziale. Nascerà un'amicizia tanto solidale quanto inizialmente improbabile.
L'impianto narrativo, tra i più classici, ricorda pellicole come "Quasi amici" e "A spasso con Daisy", in cui al centro della scena restano sempre le dinamiche e i contrasti tra i due protagonisti. Sbilanciato volutamente più verso la componente comica che verso quella drammatica, il film brilla per l'originalità dei dettagli e per le insuperabili interpretazioni attoriali. Sia Viggo Mortensen (ingrassato di quindici chili per la parte) sia Mahershala Ali (premio Oscar per Moonlight), credibili e carismatici più di sempre, aderiscono in maniera mimetica a personaggi le cui differenze di stile e di pensiero sono il fulcro del racconto. Tanto l'uno è uno sboccato sempliciotto, ignorante e razzista, tanto l'altro un raffinato damerino, colto e talentuoso. Entrambi, però, non sono esattamente come sembrano: l'italo-americano è refrattario alle regole ma ha buonsenso e un gran cuore, mentre il pianista nero, dietro determinazione e algido distacco, tenta di nascondere fragilità e insicurezze.
Lungo le strade dell'ignoranza, i due incontreranno un malcelato razzismo anche tra le persone di colore, oltre a doversi confrontare con discriminazioni legate alle differenze di classe e di orientamento sessuale.
Appaiono meritate le candidature ricevute in cinque importanti categorie (miglior film, attore, attore non protagonista, sceneggiatura originale e montaggio) e si consiglia la versione in lingua originale per poter godere appieno dello spassosissimo intercalare in italiano sfoggiato
da Mortensen."Green Book" è un'opera imperdibile, in cui la leggerezza si sposa con la profondità e che regala non solo un intrattenimento intelligente ma anche un viaggio emozionante alla riscoperta del termine dignità.
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