Checco Zalone, campione di incassi al botteghino e "modello di comicità orizzontale", come lo definisce il critico cinematografico Gianni Canova, si racconta in una intervista su La Repubblica.
A proposito del suo essere orizzontale, il comico si giustifica così: "Credo che voglia dire che gli italiani si identificano, ridono di se stessi e si assolvono perché io non faccio prediche dall'alto, non scaglio invettive moralistiche. In questo senso sono "orizzontale". In vista dei David di Donatello, e della sicura non vincita del premio, Zalone assicura però di non rosicare: "Mi vergogno di non aver ottenuto zero candidature. Com'è quella frase di Longanesi? I premi In Italia non basta rifiutarli, bisogna non meritarli. Giuro che il prossimo anno se riesco a totalizzare zero candidature smetto di fumare."
Fortunato nel lavoro, ma ancor di più nel privato: Zalone vive ormai da dieci anni accanto alla compagna Mariangela Eboli, che tre anni fa l’ha reso padre della piccola Gaia: "Non siamo sposati. L'ho conosicuta dieci anni fa. Cantava in una pizzeria. Mi sono presentato: Sono un musicista matrimonialista e avrei bisogno di una che canta nei matrimoni. Ma, sfigato come sono, non mi capitarono più matrimoni. Poi ho scoperto che Mariangela aveva vissuto in America e che era di religione evangelica...". Zalone smentisce il luogo comune che vuole i comici sempre tristi una volta spenti i riflettori: "Non è vero. È che ogni volta che ne incontri uno vorresti che ti facesse ridere. Non accade e dici: quello è triste. Io solo al cinema non riesco a ridere. Non vado avedere i comici perché mi immedesimo, mi preoccupo, mi imbarazzo per loro. Insomma per me è una sofferenza. L'unico sempre allegro è Fiorello." E a proposito di comici, per Checco uno spicca su tutti, incontrastato: Alberto Sordi: "Sì. Più di Totò, più di Troisi. È lui ad avere incarnato, in modo straordinario, tutti i difetti d'Italia. È il più grande".
Checco Zalone fin da bambino divertiva parenti e amici con le sue imitazioni e scenette comiche. In particolare, era molto apprezzato per le parodie del parroco di Capurso, paese d’origine del comico, e della maestra delle elementari. La domanda sorge spontanea: chi gli ha insegnato a recitare? "A recitare nessuno. A suonare, papà.
Aveva messo in piedi un complesso, Gli amici del Sud. Il mio repertorio era il loro: soprattutto i Beatles, ma anche i Giganti, i New Trolls, i Nomadi?Avrei voluto fare il Conservatorio. Pensa che ancora oggi non leggo la musica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.