Era il luglio 2003 quando prendeva forma 610 - Sei Uno Zero, il programma cult di Rai Radiodue ideato da Lillo (alias Pasquale Petrolo) e Greg (Claudio Gregori), da settembre di nuovo on air con la quindicesima edizione. «Ci avevano chiesto una trasmissione di scherzi telefonici, ma non era nelle nostre corde. Così proponemmo un format comico surreale a base di sketch. L'esperimento doveva durare solo tre mesi e invece», ricorda Lillo con una nota di soddisfazione.
E invece 610 - Sei Uno Zero conquistò fin da subito il pubblico. Come mai?
«Perché l'umorismo surreale si sposa perfettamente con la radio, più ancora che con il teatro, la tv e il cinema, in quanto l'effetto comico è di maggiore impatto in assenza di suggestioni visive».
La consacrazione decisiva di 610 - Sei Uno Zero arrivò nel 2004 con il premio Flaiano
«Sì, ma la prova tangibile del successo di 610 - Sei Uno Zero è l'affetto del pubblico. Basti pensare all'animata polemica esplosa sui social quando, nel 2016, pareva che il nuovo direttore artistico di rete (ovvero, Carlo Conti) volesse chiudere la trasmissione».
Quanta libertà avete in radio?
«Assoluta: è ovvio che siamo i primi a misurare il linguaggio, in linea con il target di riferimento. Ma non abbiamo mai subito delle ingerenze per quanto riguarda i copioni».
E in tv?
«In televisione, inevitabilmente, bisogna fare i conti con maggiori controlli e paletti. In Rai ancora più che a Mediaset, anche se ai tempi de Le Iene ci è capitato più volte di dover modificare o eliminare uno sketch, considerato inadeguato o fraintendibile».
Nel 2018 lei e Greg festeggiate 25 anni di sodalizio professionale. Nessun momento di crisi?
«Nessuno! Qualche scaramuccia, ma nulla di serio. La nostra fortuna è di condividere lo stesso tipo di umorismo e medesimi gusti artistici».
E un'esperienza da dimenticare?
«Una sola: la conduzione del David di Donatello, in diretta televisiva. In teoria avremmo dovuto intervallare la presentazione dei vincitori con degli sketch comici surreali, ma per mancanza di tempo ci trovammo relegati al puro ruolo di conduttori. Mai sentito tanto a disagio!».
Lillo, di recente ha annunciato che reciterà nel nuovo film di Fausto Brizzi, regista travolto dalla scandalo delle molestie sessuali
«Sì: se il film partisse davvero, io ci sarò. Non giudico mai nessuno a priori e odio le gogne mediatiche. Ho accettato perché la sceneggiatura è interessante e perché Fausto Brizzi era ed è un bravo regista».
Altri progetti?
«Sono impegnato sul set del nuovo film di Luca Miniero con Frank Matano (dal titolo ancora provvisorio) e dopo l'estate sarò in tournée con Greg con lo show Gagmen, uno spettacolo che ripropone i cavalli di battaglia del nostro repertorio teatrale, televisivo e radiofonico come Che, l'hai visto? (rubrica cult di 610 - Sei Uno Zero) o Greg Anatomy (parodia di Nip/Tuck, la cinica serie americana dedicata alla chirurgia estetica)».
E
l'ambizione ancora da realizzare?«Dirigere e scrivere un film con Greg. Abbiamo produzioni interessate a finanziare un nostro progetto e stiamo lavorando all'idea. Se tutto va bene, forse inizieremo le riprese».
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