La sorella della famosa Kim Kardashian, Khloé, confessa allo speaker radiofonico più seguito d’America Howard Stern, il suo segreto: “A letto amo le parole. Comunicare durante il sesso è un must e io in realtà credo che sia maleducato chi non lo fa”.
Insomma, a quanto pare Khloé Kardashian non usa giri di parole durante le sue notti bollenti e preferisce che chi la seduce sia abbastanza loquace: “Se il mio ragazzo non parla, io non sono entusiasta -continua- Come faccio a sapere se si sta godendo?”. In situazioni come queste dovrebbero essere i corpi a parlare ma, a volte, le persone amano anche sentirsi sussurrare quanto si è importanti, quanto si è amati o si è sexy; durante il sesso, i partner si dividono in due grandi categorie: quelli che amano il silenzio più assoluto e quelli che invece parlano e Khloè appartiene sicuramente alla seconda.
A quanto pare la Kardashian non ha tutti i torti: parlare durante il sesso fa bene alla coppia e si prova maggior piacere nei rapporti di scambio verbale che in quelli in cui si resta taciturni. Sia gli uomini sia le donne preferiscono un compagno loquace a uno riservato sotto le lenzuola, come ha rilevato una ricerca dell’Università di Leeds, in Gran Bretagna. Su 71 donne intervistate il 92% ha risposto di utilizzare le parole per aumentare la soddisfazione e l’autostima propria e del partner, ricorrendo alle forme espressive più svariate: gemiti, sospiri, grida, sussurri.
La Kardashian pare sia in linea con le ricerche scientifiche. E così spiega il motivo per cui ritiene utile il turpiloquio tra le lenzuola: “Serve a creare intimità. A conoscere il partner. Si abbatte un velo di imbarazzo, soprattutto se l'uomo con cui vado a letto lo conosco da poco”. Le parole dunque scatenano, secondo la Kardashian, la fantasia a letto.
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