"L'uomo invisibile" ritorna e convince

di Leigh Whannell con Elisabeth Moss, Oliver Jackson-Cohen, Aldis Hodge, Storm Reid

"L'uomo invisibile" ritorna e convince

Dal famoso romanzo L'uomo invisibile, partorito nel 1881 dalla fantasia di H.G. Wells e pubblicato la prima volta nel 1897, sono state tratte numerose trasposizioni cinematografiche e televisive, con alterni risultati e fortune. L'ultima, in ordine di tempo, è l'omonima pellicola L'uomo invisibile, arrivata da (e per) poco nei cinema americani, che doveva esordire anche da noi in questi giorni, ma che è rimasta nel cassetto, causa chiusura delle sale cinematografiche. Poco male perché, come stanno facendo diverse case che distribuiscono su Internet alcune delle loro novità, tramite il noleggio sulle piattaforme in streaming il film è arrivato direttamente su CHILI (https://it.chili.com), a disposizione del pubblico. Protagonista è Cecilia Kass (che brava Elisabeth Moss, costretta a tenere, in maniera eccellente, la scena, da sola, per buona parte della vicenda) che intuiamo, all'inizio della storia, terrorizzata dal compagno. La donna, infatti, scappa da lui, durante la notte, drogandolo e riuscendo, per un pelo, a salire sulla macchina della sorella Emily, sua complice. Il marito è lo scienziato Adrian Griffin (Oliver Jackson-Cohen, meno convincente, salvato dal fatto di essere invisibile anche al pubblico) che viene trovato morto, suicida, due settimane dopo. Cecilia riceve così 5 milioni di dollari in eredità, tramite il cognato Tom. Ospitata da un poliziotto e da sua figlia, Cecilia si trova alle prese con strani incidenti che la convincono che il defunto, in realtà, non sia tale, ma che abbia scoperto il modo di rendersi invisibile, perseguitandola. Gli altri, ovviamente, la prendono per pazza, in un crescendo di situazioni sempre più drammatiche.

Anche se il film ha avuto tanti adattamenti, Leigh Whannell, sceneggiatore e regista, riesce a sfornare un thriller (horror) davvero ben costruito, moderno, coinvolgente, dalla tensione sempre molto alta, che ha rari cali di ritmo, con azzeccati colpi di scena. Dura quasi due ore, ma non ve ne accorgerete, merito anche, lo ribadiamo, di una strepitosa Elisabeth Moss, che oscura il resto dell'anonimo cast.

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