E non poteva che andare così: un po' di emozione, un sorriso, due battute scherzose, un bacio e la coppia dei principi del piccolo schermo si guadagna il regno televisivo. Due campioni che per anni hanno giocato in squadre avversarie, si uniscono nel nome dell'unico evento che, a parte la Nazionale, ancora unisce questo Paese. E il motivo per cui Maria De Filippi e Carlo Conti radunano folle oceaniche sui divani di casa, si esplicita lungo la prima serata di questo Festival. Pare tutto così semplice tra di loro, sembra che abbiano presentato insieme tanti altri programmi, e invece si sono visti qui a Sanremo solo qualche giorno fa. Anche se la conduzione risulta un po' piatta, segnata più dalla lentezza naturale di Maria che dal ritmo di Carlo. Ma sono due professionisti, due mastini, due autori meticolosi, nulla è lasciato al caso. E, nonostante i brividi della mattina quando è circolata la voce che Maria fosse febbricitante (in pomeriggio è apparsa in sala stampa per rassicurare i cronisti sul suo stato di salute), è arrivata serena sul palco dell'Ariston (senza affrontare la tremenda scalinata...) vestita in lungo trasparente da Givenchy.
Poco prima un emozionante Tiziano Ferro aveva intonato in maniera perfetta "Mi sono innamorato di te", omaggio a Tenco nell'anniversario della morte del cantante che si uccise qui nel 1967. Il momento più divertente della serata, come c'era da aspettarsi, è stato il collegamento in stile Ballarò di Maurizio Crozza: in giacca e cravatta ha esordito con «io sono qui a Milano perché mi sento come Bob Dylan che snobba il Nobel» e «poi evito che il pubblico mi tiri qualcosa» in riferimento a quando, proprio a Sanremo, lo fischiarono per l'imitazione di Berlusconi. Altri tempi, oggi il clima è molto più rilassato e si può scherzare su Renzi e sulla politica. «Questo è il Festival della larghe intese - ride Crozza - Ma stai attento Carlo che l'ultimo toscano che ha tentato un inciucio si è preso una tranvata... Non personalizzare, Carlo, non dire che se fallisci ti ritiri a vita privata, perché se no finisci come Renzi passato da Obama al panettone Bauli... e poi ti sostituiscono con Amadeus perché Gentiloni è l'Amadeus della politica».
Lo spasso continua col tormentone Carlo e Maria, «i promessi sponsor», e poi arriva l'attacco a Salvini che aveva definito «vergognoso» il compenso (650.000 euro) di Conti costringendo il presentatore a dire che lo avrebbe dato in parte ai terremotati. «Ma chi è Salvini? Uno che viene pagato dall'Europa per uscire dall'Europa. Con il suo stipendio rifacevano l'Abruzzo con il marmo di Carrara...». E l'appello a pagare le tasse: l'ente benefico si chiama Irpef, certe italiani non lo conoscono... Infine un passaggio obbligato: Virginia Raggi e Roma che pare Gotham City con Batman bloccato in coda sul raccordo anulare. Segue la proposta: «A Roma non funziona niente, riportiamo la capitale a Torino».
Poi la serata è filata via liscia con il primo ascolto dei brani in gara: l'apertura delle danze di Giusy Ferreri, la credibile interpretazione di Fabrizio Moro, l'evanescente passaggio di Elodie, l'arioso motivetto di Lodovica Comello, la superlativa prova della Mannoia, l'esplosivo petto di Al Bano, la commovente «stretta di mano» di Ron, il neorealismo di Clementino, la toccante autobiografia cantata di Ermal Meta, Alessio Bernabei dance e Samuel sofisticato. Commovente in stile C'è posta per te il momento «sociale» con il gruppone delle Forze dell'ordine intervenute sul terremoto e le valanghe: racconti di eroi (anche un Labrador) di tutti i giorni giustamente da omaggiare. Altrettanto toccante la sezione del programma contro il bullismo. Simpatico il siparietto di Paola Cortellesi e Antonio Albanese, emozionante il duetto tra Ferro e Consoli, super sexy il medley di successi di Ricky Martin. Spazio per la bellezza con la bambola giornalista Diletta Leotta e con Rocio Munoz Morales, al secolo compagna di Raoul Bova.
Infine in attesa dell'esito del televoto, che insieme alle scelte della sala stampa decreta la prima classifica dei big in gara (gli ultimi tre vanno al ballottaggio giovedì) ecco il pop giovanile dei Clean Bandit e i più alti d'Italia, il cestita italiano Marco Cusin lungo ben 211 centimetri e la pallavolista Valentina Diouzier lunga 202 centimetri.
Insomma tanti ingredienti per tutti i gusti, di qualunque «estrazione» televisiva. E chissà che la medaglietta della Madonna regalata dallo stilista Riccardo Tisci a Maria come portafortuna non faccia il miracolo di superare il 50 per cento di share. A quel punto, la beatificazione è cosa fatta.
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