"Offrivo lavoro alle attrici in cambio di sesso. Lo facevano e continuano a farlo tutti". Harvey Weinstein sgancia la bomba, ma poi nasconde la mano e smentisce tutto quello che ha detto nell’intervista in esclusiva mondiale (la prima in assoluto sullo scandalo violenze e molestie sessuali) rilasciata all’amico giornalista Taki Theodoracopulos, che scrive per lo Spectator Usa.
Una chiacchierata scoop nella quale il produttore cinematografico ha raccontato tutta la (sua) verità: "Sì, ho offerto posti di lavoro in cambio di sesso, ma è quello che facevano e continuano a fare tutti. Ma non ho mai, mai, violentato una donna". Precisa l’ex re di Hollywood in merito alle accuse di violenza sessuale avanzate nei suoi confronti da oltre dieci attrici.
Poi, come si legge su Dagospia, Weinstein vuole intenerire la pubblico opinione: "Sono nato povero, brutto, ebreo. Ho dovuto lottare tutta la vita per arrivare da qualche parte. Nessuna ragazza mi guardava prima che diventassi un pezzo grosso di Hollywood".
L'intervista bomba (smentita) di Weinstein
Ma Weinstein ha parlato anche di altro. E lo fa fatto facendo rumore. Infatti, il 66enne ha voluto dire la sua anche sul suicidio di Anthony Bourdain, ex fidanzato di Asia Argento (ricordiamo che l’attrice è una delle donne che ha accusa Weinstein di violenza). Nell’intervista, in merito alla teoria rimbalzata tra i corridoi e le pagine web che dice che il famoso chef si sia tolto la vita per aver scoperto che la compagna lo tradiva, l'autore scrive: "La sua amica Rose McGowan sostiene che avessero una relazione aperta, ma non è vero dice Harvey. Però gli uomini morti non possono smentire, si è inventata tutto".
Ecco non si è fatta attendere né la (durissima) replica via Twitter di Rosa McGowan – "Lavoravo al secondo film per la sua azienda, non l’avevo MAI incontrato prima della mattina dello stupro, e non ho mai più lavorato con lui. È una menzogna. Bel tentativo, stupratore" – né, come divevamo, la smentita di tutta l’intervista.
Being that I was in the middle of my second film for his company, having NEVER met him before the morning of my rape, and never worked for him again, this is a clear lie. Nice try, rapist. https://t.co/A2l3U1Wp4h
— rose mcgowan (@rosemcgowan) 13 luglio 2018
Già, perché il legale di Harvey Weinstein e lo stesso autore dello scoop Taki Theodoracopulos hanno reso noto che le dichiarazioni del produttore Usa sarebbero state male interpretate. Il giornalista 80enne ha diramato un comunicato stampa per spiegare, o meglio ritrattare il tutto: "Lavoro allo Spectator da 41 anni, e credo di aver riportato male la mia conversazione con Weinstein del mese scorso. Un mio errore.
Parlavamo di Hollywood e credo di aver travisato alcune dichiarazioni sui metodi di quel settore. Non avevo niente a che fare con il titolo del mio pezzo e spero di non aver danneggiato il suo caso giudiziario. In fondo era una visita di cortesia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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