Ha scritto sul New Yorker David Quammen, probabilmente l'autore più famoso e autorevole in questi giorni di pandemia, che solo l'immaginazione di chi governa il mondo avrebbe potuto e ancora potrebbe salvarci dalle epidemie. Poiché l'immaginazione si è inaridita, occorre dunque farla rinascere, ma non esistono cure o farmaci in grado di operare il miracolo. Esiste in compenso la letteratura. Ci sono le letture che allargano la mente, insegnano a guardare tra le righe, sviluppano la capacità deduttiva; se son buone davvero, costituiscono sempre la sintesi di un'epoca.
Con tempismo eccezionale, la piccola casa editrice De Piante ha appena lanciato un'iniziativa che centra in un colpo solo due obiettivi importanti: racconta il tempo presente e attua un'azione di sostegno in favore di una categoria completamente trascurata dallo «spaventoso volume di fuoco» dell'azione economica governativa. Si tratta del libricino Aut libri aut liberi, sottotitolo «Otto racconti al tempo della peste» (pagg. 40, euro 15; info www.depianteditore.it): un progetto per sostenere scrittori e artisti durante questa emergenza con una mascherina chirurgica incellophanata con il libro, simbolo e antidoto del tempo presente.
Come noteranno i più accorti, il titolo riprende e capovolge una citazione di Nietzsche tratta dal Crepuscolo degli idoli: «Aut liberi aut libri», a indicare l'inesorabile separazione tra vita fisica e intellettuale. Aut libri aut liberi costituisce allora una professione di fede nel potere salvifico del libro, nella sua capacità di renderci liberi, capaci di interpretare e comprendere il nostro tempo. Otto autori, diversissimi fra loro eppure uniti da questo comune gesto d'amore, realizzano insieme il progetto, con altrettanti racconti «con la mascherina addosso». Si tratta di: Davide Brullo, Clery Celeste, Michele Ciacciofera, Giuseppe Conte, Angelo Crespi, Gabriele Lavia, Nicolò Locatelli, Linda Terziroli. Il libro, come sempre nelle edizioni De Piante a tiratura limitata, ha anche una copertina d'artista realizzata da Lara Martinato.
Gli otto racconti ci guidano in un viaggio al di là dello spazio e del tempo: da un passato che va dalla fondazione di Siracusa a un futuro lontanissimo.
Offrendoci ciò che, prima o poi, tornerà utile alla salvezza: ossia l'immaginazione. Che serve sempre, a tutte le latitudini e in ogni epoca, magari anche a imparare le lezioni del passato e a comprendere in tempo l'importanza delle mascherine.
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