Quegli «amanti» senza un futuro

In scena all'Out Off di Milano il dramma di Pinter con Roberto Trifirò e Cinzia Spanò

Enrico Groppali

L'eccentrico Harold Pinter al momento della sua massima fama si è divertito a provocare la middle class britannica col suo anticonformismo che fece piazza pulita dei paradossi insiti nel cosiddetto buoncostume, proprio negli anni dei Beatles e delle minigonne di Mary Quant. Come accade in uno dei suoi capolavori, Il ritorno a casa, e in due atti unici, rispettivamente Un leggero malessere e soprattutto L'amante. In quest'ultimo assistiamo a una sorta di rovesciamento, dove per salvare il connubio s'improvvisano il primo l'amante dell'altro ossia di un amante estraneo al rapporto paritario stabilito tra i coniugi. Fino a che la tensione sembra spezzarsi quando è la donna a provocare il compagno chiedendogli se anche lui coltiva un rapporto extraconiugale. Lorenzo Loris, all'Out Off di Milano, ci presenta una sorprendente lettura critica del testo inserendo nel contesto un inquietante allarmismo. Ambienta infatti la pericolosa situazione come se i due contraenti fossero due atipici progenitori.

Tipici in quanto esemplari rappresentanti di uno sfacelo totale. Servito egregiamente da Roberto Trifirò e Cinzia Spanò sull'onda di una strepitosa colonna sonora anni '60 che conclude la traiettoria di questi amanti senza futuro. Dove non esistono né vincitori né vinti.

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